L’Osservatorio dell’economia della Camera di commercio di Ferrara e Ravenna aggiorna i conti economici ravennati rispetto alle stime di aprile. La massima istituzione economica del territorio, infatti, rivede al rialzo, sulla base degli scenari delle economie locali realizzati da Prometeia (edizione luglio 2024), il tasso di crescita del valore aggiunto della provincia di Ravenna (stimato in termini reali in 11,4 miliardi), che dal +0,5% sale al +1,3%. Benché positivi – sottolinea la Camera di commercio – i dati confermano alcuni elementi di criticità: soffre, infatti, oltre all’agricoltura, l’industria, compensate dall’apporto positivo dei servizi e dell’edilizia. In sofferenza l’export, che, dopo le diminuzioni registrate nel 2023 (–10,3%), fa segnare, per quest’anno, un -6,6%, rinviando un recupero consistente al 2025 (+4,7%).


“Innovativo, tecnologico, sostenibile, inclusivo”. È questo il territorio ferrarese e ravennate che immagina per il futuro il presidente della Camera di commercio, Giorgio Guberti, che rimarca: “Siamo nella fase di esecuzione, subito dopo l’approvazione del Piano strategico da parte del Consiglio camerale, abbiamo avviato progetti concreti, realizzando, insieme alle associazioni di categoria, azioni a supporto delle filiere produttive, delle startup, delle giovani generazioni e della costruzione di un nuovo ecosistema dell’innovazione. Nuove idee e nuove tecnologie – ha proseguito Guberti – generano nuovi investimenti, aumentano la produttività di tutti noi e la competitività del sistema. Ne siamo così coscienti che la costruzione di un ecosistema dell’innovazione e di sviluppo delle startup, a partire dai nostri cluster industriali territoriali, è diventata il centro dell’azione di rinnovamento competitivo che abbiamo intrapreso proprio a partire dal Piano straordinario per i giovani, sostenendo ed incentivando progetti di ultima generazione quali, ad esempio, i filoni applicativi dell’Intelligenza Artificiale, la cyber security, la digitalizzazione di processi e prodotti, la ricerca sui materiali di nuova generazione, nuove occasioni legate all’energia, alla motoristica ed alla carbon capture. Anche per questo, serve che il Governo (scriverò nuovamente alla presidente Meloni) dia piena operatività alla zona logistica semplificata: lo sviluppo delle imprese, dell’occupazione e del sistema logistico portuale non può più attendere. A tale riguardo – ha concluso il presidente della Camera di commercio – ringrazio il vice ministro Bignami ed i vertici della Regione Emilia-Romagna, a cominciare dalla presidente Priolo, per l’impegno e la costante e preziosa collaborazione che stanno assicurando alla Camera di commercio in queste ore.”

Tornando all’indagine della Camera di commercio, l’industria ravennate, nell’anno in corso, proseguirà la sua corsa in negativo (-0,9%), migliorando con un +0,8% nel 2025 (superiore di circa l’8% rispetto a quello del 2020 e del 2,6% rispetto a quello dell’anno pre-covid). Nonostante la decisa revisione degli incentivi a favore del settore e la politica monetaria ancora restrittiva, nel 2024 proseguirà la tendenza positiva del valore aggiunto reale delle costruzioni (+5,6%), che ha fatto registrare una crescita nel 2023 pari a +4,7% (anche se ridimensionata rispetto alla velocità a due cifre del 2022, ha comunque costituito l’elemento trainante dell’economia provinciale per l’anno scorso). Continuano a crescere, seppur lentamente, i servizi (+1,4% nel 2024; +1,6% nel 2025), mentre sembrano ridimensionarsi le difficoltà per il comparto agricolo (-13% nel 2023 a fronte del +3,7% del 2024).

Per quanto riguarda il mercato del lavoro, secondo le proiezioni di Prometeia di luglio, la tendenza negativa che ha caratterizzato il 2023 si invertirà. Le forze di lavoro saranno sostenute con un miglioramento di tendenza ed una crescita (+1,6%; in ER +1,1%; Italia +0,8%). Continuerà a farlo anche nel 2025 anche se si avrà una lieve decelerazione della sviluppo (+0,4%). Il tasso di attività calcolato come quota della forza lavoro sulla popolazione presente in età di lavoro, arriverà nel 2024  al 73,9% (dal 72,8% del 2023), valore che tenderà a risalire anche nel 2025.  Inoltre, quest’anno è prevista anche la crescita degli occupati in provincia di Ravenna, con un ritmo pari a +1,7% (ER +1,8%; Italia +1,4%). Il tasso di occupazione (calcolato come quota degli occupati sulla popolazione presente in età di lavoro), nel 2024 dovrebbe salire al 70,6% (crescendo dal 69,5% del 2023), confermandolo più o meno anche l’anno prossimo. Il tasso di disoccupazione era pari al 4,4% nel 2004, è salito fino al 9,8% nel 2013 per poi gradualmente ridiscendere al 4,6% nel 2019. Dopo il balzo a 6,9 nel 2020 a causa della crisi da covid, il tasso di disoccupazione era sceso al 6,2% nel corso del 2021; nel 2022, con la contrazione delle forze-lavoro, il lieve aumento degli occupati e, in senso opposto, la diminuzione dei disoccupati, si era abbassato ancora arrivando al 5,4%, grazie alle misure introdotte a sostegno all’occupazione. Questo valore è stato migliorato nel 2023 (4,6%; ER 4,9%; Italia 7,6%); nel 2024, con la crescita dell’occupazione prevista leggermente superiore a quella delle forze-lavoro, il tasso di disoccupazione scenderà, in provincia di Ravenna, a 4,5% (ER 4,3%; Italia 7,1%).