Economia provinciale in forte rallentamento, ma il bilancio tra aperture e chiusure resta positivo nel secondo trimestre di quest’anno con un aumento di +23 unità, che mette a segno, in ogni caso, un risultato peggiore rispetto allo stesso periodo del 2019. Tra aprile e giugno, infatti, prosegue l’indebolimento della voglia di fare impresa dei ravennati con 271 iscrizioni di nuove imprese contro le 528 del secondo trimestre 2019, il 49% in meno. Contestualmente frenano le cancellazioni, che si attestano quest’anno a 248 rispetto alle 358 dell’anno precedente, il 30,7% in meno. In termini percentuali, lo stock delle imprese si è, dunque, accresciuto dello 0,06% (era +0,44% nel secondo trimestre del 2019) portando il totale delle imprese registrate nella provincia di Ravenna, al 30 giugno 2020, a 38.293 realtà imprenditoriali (484 in meno rispetto alla stessa data dell’anno precedente).
L’effetto Covid-19 dunque – fa sapere l’Osservatorio dell’economia della Camera di commercio di Ravenna sui dati del Registro delle imprese – continua a pesare sulla nati-mortalità del sistema imprenditoriale provinciale, dopo avere inciso negativamente sull’andamento dei primi tre mesi dell’anno.
“Da vent’anni – ha sottolineato Giorgio Guberti, presidente della Camera di commercio di Ravenna – non cresciamo, dai dati emerge che già prima del Covid le imprese stavano arrancando. Bisogna guardare oltre l’emergenza. L’accordo sul Recovery Fund per l’Italia – ha concluso il presidente della Camera di commercio – è fondamentale, sta ora alle nostre istituzioni cogliere questa opportunità. Dobbiamo lavorare insieme: governo, istituzioni, pubblica amministrazione e parti sociali”.
I settori produttivi. In crescita, rispetto al 30 giugno 2019 ed in contro tendenza con l’andamento generale, i settori dei Servizi alle imprese e professionali (+106 unità) ed il comparto del Credito/assicurazioni (+1 unità). In flessione tutti gli altri settori, in particolare l’Agricoltura (-174 unità) e il Commercio (-170 unità). Seguono le Costruzioni (-81 unità), il Turismo (-69 unità), l’Industria (-53 unità) ed il comparto del Trasporto e magazzinaggio (-32 unità). In territorio negativo, anche il settore dei Servizi alla persona, che interrompe la tendenza positiva, con un calo di 6 imprese.
Le forme giuridiche. A conferma di un trend consolidato, a fine giugno 2020, rispetto alla stessa data del 2019, prosegue la crescita delle società di capitale (+161), mentre risultano in flessione tutte le altre forme giuridiche.
Le imprese artigiane. Al 30 giugno di quest’anno, le imprese artigiane si attestano a 10.252 unità con una riduzione, rispetto al secondo trimestre del 2019, di 156 unità, pari al -1,5%.
Le imprese femminili. Al 30 giugno di quest’anno, le imprese femminili nella provincia di Ravenna si attestano a 7.991 unità con una riduzione, rispetto al secondo trimestre del 2019, di 76 unità, pari al -0,9%.
Le imprese straniere. E’ in contro tendenza, rispetto a quello generale, il trend delle imprese con il titolare o con la maggioranza dei soci di nazionalità straniera. Al 30 giugno di quest’anno, infatti, le imprese straniere si attestano a 4.631 unità con un incremento, rispetto al secondo trimestre del 2019, di 51 unità, pari al +1,1%.
Le imprese giovanili. Al 30 giugno di quest’anno, le imprese guidate da giovani under 35 si attestano a 2.326 unità con una riduzione, rispetto al secondo trimestre del 2019, di 173 unità, pari ad una flessione del -6,9%.