Per i nuclei familiari numerosi l’Assegno di inclusione può arrivare a superare quanto percepito col Reddito di cittadinanza” lo ha detto la ministra del lavoro Marina Elvira Calderone ad Agorà (Rai3).
“Per chi ha nuclei familiari numerosi, per chi non può lavorare perché ha figli o deve assistere un familiare, disabili, bambini da accompagnare, per queste figure il reddito di inclusione parte da una base uguale al reddito di cittadinanza ma con una serie di coefficienti e poi con l’integrazione dell’assegno unico, che porteranno gli importi finali, soprattutto per le famiglie numerose ad essere superiori” ha detto Calderone
Per quanto riguarda la misura che sostituirà il Reddito di cittadinanza, la cifra di 350 euro “è un supporto per la formazione al lavoro, non è un sussidio, è piuttosto un’indennità”, ha detto la ministra. Ed ha aggiunto che i 350 euro “sono cumulabili anche con altre indennità previste, ad esempio, per la partecipazione ai corsi di formazione o per un servizio civile o per un progetto utile alla collettività”. “L’obiettivo – ha detto Calderone – è di portare al più presto gli occupabili al lavoro”.
Parlando della nuova piattaforma per immettersi nel percorso del nuovo strumento che ha sostituito la misura del Reddito di cittadinanza, la ministra Calderone ha sostenuto che “sta funzionando ed è di facile utilizzo, ma se non si ha il computer o non si hanno sufficienti competenze informatiche ci si può rivolgere ai patronati”. La responsabile del Lavoro ha spiegato che “siamo a circa 45mila domande arrivate, la maggior parte di queste domande vengono effettuate direttamente dai cittadini interessati direttamente sul sito del Ministero del Lavoro o dell’Inps, quindi questo vuol dire che la piattaforma è di facile utilizzo”. Secondo Calderone, “non bisogna essere bravi per utilizzare la piattaforma ed esperti di internet. Le richieste di aiuto del supporto tecnico sono meno di 200, questo vuol dire che il percorso guidato è abbastanza agevole e comunque chi non può fare questo percorso perché magari non ha gli strumenti o le capacità informatiche, comunque si può rivolgere a un patronato. La piattaforma sta funzionando”. (Ansa)