“Torna ad accendere i riflettori sulla questione TPL romagnolo, il Segretario Comunale del carroccio Luca Cacciatore, che in seguito alle risposte vaghe e a tratti lacunose ricevute dall’ultima interrogazione a risposta scritta di qualche giorno fa, prende atto che le perplessità iniziali, invece di essere diminuite sono aumentate, facendo cosi emergere un quadro assai poco rassicurante.
Apprendiamo dal portale web di Start Romagna che dall’organigramma della direzione, è stata eliminata la voce della figura principale, ovvero quella del DIRETTORE GENERALE.
Sicuramente tale decisione sarà arrivata in seguito ai troppi NO ricevuti dai vari candidati (almeno tre) che di fronte alla reale situazione dei bilanci e alle delicate responsabilità anche penali, che ricopre tale ruolo, hanno preferito declinare.
Questa situazione aggrava ulteriormente lo scenario generale, perché nel frattempo apprendiamo che in Regione Emilia-Romagna è già partito l’iter d’intesa per la costituzione di un nuovo gruppo industriale del TPL (trasporto pubblico locale) che comprenderà vari soggetti come la regione ER, la città metropolitana di Bologna, il Comune di Bologna, Provincia e Comune di Ferrara, di Modena, di Reggio d’Emilia, di Piacenza, di Forlì-Cesena, di Ravenna ed infine di Rimini.
Si è dato il via all’iter per la creazione di un altro “mostro burocratico” ancora più grande del precedente.
Inoltre abbiamo appreso che i bilanci di Start Romagna non godono per nulla di ottima salute con un buco di svariati milioni di euro e ci chiediamo se questa operazione sia l’ennesimo tentativo per “tappare dei buchi” e cercare così di nascondere il reale fallimento del TPL in Romagna, visto che siamo arrivati a questo punto a seguito di sprechi, sperperi e le enormi problematiche, di certo non possono che farci sollevare molti dubbi sul futuro, se si continuasse con lo stesso modus operandi.
Ricordiamo che l’ultimo grande “mostro burocratico” del TPL che doveva risolvere tutti i problemi è stato fatto proprio con la nascita di Start Romagna nel 2012 e precisamente dall’unione di AVM di Forlì-Cesena, ATM di Ravenna e TRAM SERVIZI di Rimini.
Alla luce di questa situazione ci chiediamo preoccupati, quale sia il vero motivo di questa nuova operazione di accorpamento generale, visto che l’operazione precedente NON ha sortito NESSUN beneficio, sia dal punto di vista dei bilanci, che dei servizi, per non toccare poi il tasto risorse umane.
Nel frattempo sul territorio le turnazioni e di conseguenza le corse, continuano a saltare, perché di fatto questa gestione ha portato all’impoverimento economico della categoria dei conducenti, rendendo tale lavoro NON appetibile creando così un vero e proprio esodo dall’azienda.
Nello specifico mi riferisco agli assunti dopo il 01/01/2012, che percepiscono una retribuzione assolutamente NON commisurata alla specializzazione e alla mole di responsabilità, tutte ricadenti sui conducenti stessi.
Se ci fosse stata come priorità la giusta, e sottolineo giusta, retribuzione, forse non saremmo qui a parlare di problemi.
Dalle risposte che abbiamo ricevuto, ciò che emerge è la NON volontà da parte degli enti proprietari, di voler risolvere questa situazione, preferendo in tal modo “affossare” gli autisti.
Giunti a questo punto e a questa situazione, possiamo affermare a malincuore, che si stanno raccogliendo i frutti di tali scelte. Nel frattempo sul territorio le turnazioni e le corse continuano a saltare creando quel disservizio che purtroppo tutti ben conosciamo.
Questa situazione rappresenta solamente la punta dell’iceberg e anche le maggiori sigle sindacali del settore, da tempo ne manifestano le criticità. Sono sempre più frequenti infatti attriti e scioperi che lamentano la carenza di autisti, la bassa retribuzione a fronte di un crescente stress lavorativo dovuto alla sicurezza del conducente, l’aumento delle ore, le promesse sui benefit aziendali mai mantenute e fasce di orari non coperte dai controlli, perché evidentemente anche le società esterne hanno qualche problema.
Il Segretario conclude dicendo che di fronte ad una situazione di tale rilievo e gravità, non si può che essere preoccupati per la stabilità, il mantenimento e la qualità del servizio pubblico, che troppo spesso non viene garantito a danno del cittadino e che su questo tema, da parte delle amministrazioni comunali compresa Ravenna, “stranamente”, vige una sorta di religioso silenzio, quasi ad ammetterne le molteplici e gravi responsabilità”.
Luca Cacciatore Segretario Comunale Lega Salvini Premier di Ravenna.