Vietare ai cacciatori le munizioni contenenti piombo perché pericolose per la salute di chi, poi, mangia le carni degli animali così abbattuti.
A chiederlo, in un’interrogazione, è Giulia Gibertoni (Gruppo Misto) che a sostegno della sua richiesta cita numerosi studi, fra cui quello dell’Università di Parma da cui emergerebbero i rischi di tossicità nell’uso di proiettili contenenti piombo.
Da qui l’atto ispettivo per sapere dall’amministrazione regionale “se non ritenga necessario e urgente ripristinare la previsione, di cui alla Determinazione n. 20261 del 22 dicembre 2016, che, secondo il principio di precauzione previsto dall’art. 7 del Regolamento (CE) 178/2002, stabiliva l’obbligo di “munizioni prive di piombo per l’abbattimento dei capi di fauna selvatica le cui carni vengano destinate al consumo da parte di soggetti diversi dal cacciatore stesso” ed estendere tale obbligo anche ai capi autoconsumati dai cacciatori, stante il pericolo sanitario certo, per chiunque consumi carne di animali uccisi con proiettili al piombo, di assumere quantità di piombo ben superiori ai limiti stabiliti dal Regolamento europeo, anche di centinaia e migliaia di volte superiori, come dimostrato incontrovertibilmente dallo studio effettuato dal Dipartimento di Scienze Medico-Veterinarie dell’Università di Parma con la collaborazione dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia-Romagna (IZSLER) sede di Bologna”.