L’Unione Province d’Italia Emilia-Romagna fa parte della cabina di crisi per il coronavirus istituita dalla Regione Emilia-Romagna sabato scorso, con lo scopo di monitorare in tempo reale la situazione dell’emergenza sanitaria in atto. Oltre alla presenza di UPI e Regione, al tavolo di crisi siedono anche ANCI e Prefettura.
In particolare, UPI è stata indicata come soggetto istituzionale cui far convergere tutte le tematiche interpretative da parte dei Sindaci, del decreto Ministeriale in vigore dal 1° marzo sul tema coronavirus ed eventuali altri dubbi riscontrati sui territori. Ciascun Presidente di Provincia farà da collettore dei propri Comuni e i quesiti posti saranno poi veicolati alla Regione, per poter avere risposte concrete in tempi rapidi.
Per il Presidente di UPI Emilia-Romagna Gian Domenico Tomei: “In questo delicato momento, che la nostra comunità sta attraversando, il ruolo delle Istituzioni si sta rivelando fondamentale. La Regione e il Presidente Stefano Bonaccini stanno dando esempio di grande competenza e serietà. Essere stati coinvolti con un ruolo così strategico nella gestione delle informazioni, ci dimostra quanto possa essere funzionale un corpo istituzionale sovracomununale come la Provincia, nell’interlocuzione tra Regione e amministratori locali. Per quanto ci riguarda, abbiamo già attivato una procedura di raccolta delle problematiche e dei dubbi interpretativi dell’ordinanza regionale da parte dei Sindaci, in modo da poter essere operativi fin da subito”.
La cabina di crisi è convocata permanentemente presso gli uffici di via Aldo Moro a Bologna. “UPI Emilia-Romagna farà la propria parte, conclude Tomei, come ha sempre fatto. Siamo certi che, con il contributo di tutti, il nostro territorio potrà essere ancora una volta un esempio per l’intero Paese”.