“L’interesse degli apicoltori romagnoli nel continuare la collaborazione con le nostre Cooperative Agricole Braccianti ci inorgoglisce e ci conferma che la strada intrapresa è quella giusta”. Commenta così Stefano Patrizi, presidente di Promosagri, il lavoro dei 30 apicoltori, tra fissi e nomadi, che ormai da anni depositano le proprie arnie all’interno delle 7 CAB ravennati, dando vita al circolo vitale dell’impollinazione. Alcuni apicoltori collaborano con le CAB addirittura da decenni in via continuativa.
Le CAB sono attrattive per le api: circa 12mila ettari di terreni agricoli, con una grande varietà colturale (il 17% in biologico), di cui oltre 800 rinaturalizzati con boschi permanenti, boschetti, siepi, prati umidi, maceri, una serie di investimenti, realizzati soprattutto negli ultimi 20 anni anche grazie alle Politiche comunitarie, per un ripristino dell’ecosistema dinamico ed equilibrato a tutela della biodiversità.
“Tali investimenti hanno assunto oggi anche un’importante valenza ambientale, arricchendo meravigliosamente il paesaggio”, spiega Patrizi.
Su queste superfici, infatti, oltre alle essenze arboree ed arbustive, crescono erbe spontanee di varie specie con fioriture scalari nel tempo che garantiscono il rifornimento per tutti gli insetti pronubi, comprese le api, che trovano i nutrimenti necessari per il loro sostentamento, anche quando le colture da fecondare non sono in fioritura.
“Negli anni ci siamo accorti che questi ambienti sono sempre più popolati dalla fauna del territorio e che il suolo è più ricco di sostanza organica e di organismi utili allo sviluppo delle piante, quali invertebrati, insetti, funghi e batteri. Non solo, la presenza di tanti insetti sostiene la produttività sia in termini di quantità che di qualità delle colture da seme, produzioni per cui le CAB esprimono una vera e propria vocazione, contribuendo alla loro impollinazione. Per questo motivo – conclude Patrizi – la presenza di arnie, soprattutto in adiacenza di tali elementi naturali e alle colture da impollinare, è fondamentale”.
Infine decisiva è l’attenzione riservata alla correttezza delle lavorazioni agronomiche, nel rispetto dei disciplinari e dei protocolli a difesa dei pronubi.