“Per anni in silenzio ossequioso, anche davanti a sprechi colossali portati cocciutamente avanti dalle amministrazioni rosse dell’Emilia-Romagna, oggi la sinistra si risveglia improvvisamente con una mobilitazione ad orologeria per difendere la sanità pubblica, inventandosi una minaccia inesistente: il Governo Meloni, infatti, appena insediato ha invertito la tendenza dando un primo segnale nella Legge di Bilancio 2023 e incrementando le risorse destinate alla sanità. E non dimentichiamoci che la gestione dei budget e della sanità è demandata alle Regioni”. Lo rimarcano il deputato Alice Buonguerrieri e Luca Bartolini, rispettivamente coordinatore di Fratelli d’Italia Forlì-Cesena e responsabile del comprensorio forlivese del partito da anni in prima linea nel denunciare gli sprechi e la malagestione nella sanità regionale, riferendosi alla petizione online “Per la Sanità Pubblica!” promossa da diversi esponenti della sinistra locale.
“A leggere i nomi dei primi sostenitori sorgono parecchi dubbi, perché tra quelli ci sono i responsabili della situazione sanitaria che oggi viviamo in Romagna, dove si tagliano le automediche, dove si chiudono gli ospedali, dove le liste di attesa aumentano progressivamente – attaccano Buonguerrieri e Bartolini – Troviamo l’ex governatore Vasco Errani e gli ex assessori regionali alla sanità Giovanni Bissoni e Carlo Lusenti, c’è poi Elly Schlein già vice presidente della Regione governata da Stefano Bonaccini, anche lui altrettanto responsabile della situazione; ma tra i sostenitori c’è anche l’attuale dg dell’Ausl Romagna Tiziano Carradori, e poi sindaci, sindacalisti, ma anche professionisti del settore la cui voce sino ad oggi non si era mai sentita. Nessuno di loro ha mai osato dire una parola sul mega affitto del Laboratorio unico di Pievesestina, per cui negli ultimi anni sono stati spesi oltre 54 milioni di euro, e si continua a pagare un canone milionario, una cifra con cui si poteva coprire un terzo del budget necessario per la costruzione del nuovo Ospedale Bufalini di Cesena. Si lamentano risorse scarse ma poi avanzano progetti che richiedono ingenti investimenti, come l’ipotesi di realizzare il polo sanitario recuperando l’ex Sacta di Gambettola: a costruire una Casa della Salute ex novo si spenderebbe sicuramente meno. Sono solo due esempi clamorosi, su cui abbiamo acceso i riflettori con apposite interrogazioni, e su cui quella sinistra che oggi grida allo smantellamento della sanità non ha mai avuto niente da dire, così come per il poltronificio rosso che la sanità regionale alimenta, tra nomine e assunzioni senza limiti. Errani e Bonaccini, nel bene e nel male, sono i responsabili della sanità che oggi abbiamo sul nostro territorio, così come i sindaci che, lo ricordiamo, dovrebbero coordinare le politiche sociali, sanitarie e socio-sanitarie attraverso la Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria. Insomma, coloro che hanno promosso questa petizione per chiedere più risorse per la sanità sono gli stessi che hanno speso, non sempre in modo virtuoso, i nostri soldi e ora se qualche cosa non funziona la colpa è della Meloni e del Governo di centrodestra – concludono Buonguerrieri e Bartolini – Siamo arrivati al livello del bue che dice cornuto all’asino”.