“Il 10 febbraio ricorre il Giorno del Ricordo, istituito per ricordare le vittime delle Foibe, dell’esodo Giuliano – Dalmata e delle vicende del confine orientale.
Le Foibe rappresentano una vergognosa pagina che testimonia la violenza che il regime comunista scantenò contro gli italiani caduti nelle sue mani.
E’ giusto e doveroso che a Ravenna vengano intitolati luoghi pubblici a ricordare i ravennati e più in generale gl italiani, innocenti vittime e martiri del regime comunista, atroce, violento e disumano.
La nostra città, Medaglia d’Oro al Valor Militare, che ha giustamente dedicato numerose strade, piazze e luoghi pubblici alle vittime del fascismo, non può non sentire il dovere di intitolare uno dei suoi spazi alle vittime del regime totalitario comunista.
Tutte le vittime dei regimi totalitari hanno pari importanza di fronte alla storia.
Ecco perché chiediamo che a Ravenna venga intitolata una strada, una piazza o un luogo pubblico alle vittime del comunismo.
Per mantenere sempre vivo il ricordo di una delle più grandi tragedie del secolo scorso che ha ucciso, con ferocia bestiale, quasi 100 milioni di persone nel mondo.
Ravenna non deve fare differenze ideologiche e deve avere il coraggio di abbattere una volta per tutte il muro che da troppo tempo impedisce di far luce sulla verità, sulle violenze e sule follie omicide dei regimi comunisti che hanno colpito anche aderenti comunisti italiani ed emiliano-romagnoli durante il periodo staliniano.”