“Il tavolo tecnico istituito a maggio presso la Presidenza del Consiglio – dichiaraBruno Borghetti, Presidente di CNA Balneari Ravenna e Cervia – per definire i criteri per determinare la sussistenza o meno della scarsità della risorsa naturale disponibile, ha terminato ieri il suo lavoro ed è emerso con chiarezza chenon più del 33% delle aree demaniali delle coste, circa un terzo del totale, sono attualmente date in concessione; rimane quindi libero il 67% delle coste italiane.
Per noi questo dato conferma quello che diciamo da molti anni: la risorsa naturale disponibile non è scarsa su base nazionale, non si deve applicare, quindi, a questo settore la direttiva “servizi”, la cosiddetta Bolkestein, che costringerebbe le concessioni esistenti a nuove gare dopo il 2024. Questo è direttamente definito dall’art.12 della stessa direttiva che prevede che la non scarsità del bene permetta di garantire ugualmente la concorrenza, giustamente richiesta dall’Europa.
CNA Balneari chiede con forza al Governo italiano di utilizzare questi numeri chiave nella contrattazione con Bruxelles, come carta decisiva per evitare di mettere a gara tutte le concessioni attuali, limitando le procedure solo ai tratti di costa liberi. L’esecutivo Meloni deve portare avanti in fretta la sua proposta, promossa in campagna elettorale, mettendo in campo una norma, da concordare con la Commissione europea, che metta la parola “fine” alla questione e impedisca il caos che già si intravede in molti comuni marittimi che si stanno muovendo a macchia di leopardo, creando una situazione ingestibile e profondamente ingiusta per il mondo dell’impresa turistica balneare”.