“È di massima urgenza che Governo e Parlamento approvino una riforma del demanio individuando il giusto equilibrio tra i principi della concorrenza e la doverosa tutela degli investimenti e degli interessi dei concessionari uscenti” lo afferma in una nota CNA Balneari. Il riferimento è alla sentenza del Consiglio di Stato che ha stabilito come le concessioni balneari debbano essere riassegnate entro due anni al massimo tramite gare pubbliche. Si tratta di una sentenza che non tiene conto di una legge approvata dal Parlamento in materia di prolungamento delle concessioni.
“Occorre scongiurare – prosegue la nota – un pesante impatto sociale ed economico su 30mila imprese balneari italiane, e sul loro indotto, che rischiano di essere messe in liquidazione dopo importanti investimenti ancora da ammortizzare per realizzare un’offerta di servizi turistici balneari di alta qualità, capace di attirare clienti e turisti responsabili e di alta gamma, un’esperienza quasi unica nel contesto europeo”.