“Dopo l’incontro con il Governo di ieri sera, il Presidente nazionale di Confartigianato, Marco Granelli, ha valutato molto positivamente la disponibilità al confronto manifestata dall’Esecutivo sul nodo dei bonus edilizia, ritenendo che le ipotesi prospettate siano senz’altro un primo passo nella direzione giusta, ma certamente non ancora risolutive. Per Confartigianato è infatti necessario e urgente che vengano individuate rapidamente le modalità più efficaci per affrontare la priorità dello sblocco dei crediti incagliati degli imprenditori che hanno effettuato lavori utilizzando lo sconto in fattura e la cessione del credito.
Occorre quindi agire su due fronti: aumentare la capacità di assorbimento dei crediti da parte del sistema creditizio, permettendo alle banche di compensare i crediti da loro acquisiti con parte dei debiti contenuti nei modelli F24 presentati ai loro sportelli dalla clientela; prevedere, dopo un check sull’assorbimento dei crediti da parte del sistema bancari, l’acquisto dei crediti da parte di un acquirente pubblico di ultima istanza per la parte non acquisita. Questo intervento è particolarmente necessario per i crediti di minore importo. Confartigianato chiede inoltre di rinviare, con provvedimento urgente, dal 16 febbraio ad almeno fine febbraio 2023 la data entro la quale è necessario aver presentato la CILA per poter mantenere la possibilità di cessione/sconto del credito. Mentre per gli interventi di edilizia libera va prevista una specifica modalità per dar prova dell’inizio lavori.
Confartigianato giudica positivamente anche la volontà del Governo di mantenere aperti dei tavoli di confronto sul futuro dei bonus edilizia, anche in vista della proposta di Direttiva UE sull’efficientamento degli edifici in discussione a livello comunitario. L’obiettivo della transizione green degli edifici non potrà essere raggiunto se, insieme con un sistema delle agevolazioni sotto forma di detrazioni fiscali, non verrà mantenuta la possibilità della cessione dei crediti e dello sconto in fattura per alcune fattispecie, in particolare i soggetti con redditi bassi e privilegiando gli interventi su immobili con una classe energetica molto bassa o con ridotti requisiti sismici.
Confartigianato della provincia di Ravenna condivide in pieno le parole e l’azione del presidente nazionale Granelli.
Dispiace che una rilevante fetta del settore produttivo, come quella legata alla filiera casa, dove è necessaria una programmazione a medio lungo termine, sia soggetta ai chiaro-scuri politico/amministrativi a brevissimo termine che rischia, realmente, di portare in crisi tante piccole-medie imprese, come di allontanare tanti cittadini da investimenti nel campo dell’efficientamento energetico della propria abitazione.
Se questo sistema di incentivazione è da migliorare (e lo è), non lo si può fare nel giro di poche ore quando le imprese hanno programmazioni che vanno oltre i 12 mesi anche per lavori di piccola entità.
Continuiamo a confidare in un approccio serio e condiviso con le parti sociali, soprattutto che parta dalla consapevolezza della realtà e senza slogan banali (come il costo di 2000 euro a cittadino): i bonus hanno rimesso in movimento l’economia del paese, generando ricavi per lo Stato sotto forma di maggiori introiti, che sono da valutare complessivamente: guardare le spese senza i ricavi è una visione faziosa e non oggettiva della realtà. Dal Governo, dopo le prime parziali aperture, le aziende e gli imprenditori si aspettano una visione ed una programmazione a lungo periodo e che non infici il breve periodo come successo pochi giorni fa.”