Sì è svolta ieri mattina, presso il Palacongressi Milano Marittima, l’assemblea Sib Confcommercio Ascom Cervia “Il futuro delle concessioni balneari dopo la sentenza del Consiglio di Stato” – alla quale hanno preso parte circa 200 persone. L’incontro, infatti, era aperto a tutte le sigle sindacali e a tutti gli operatori di Cervia, Cesenatico e Ravenna.
Sono intervenuti al tavolo dei lavori: il Presidente SIB Nazionale Antonio Capacchione, l’Assessore del Comune di Cervia con delega al demanio Michela Brunelli e il Presidente SIB Emilia Romagna Simone Battistoni.
Ad aprire i lavori è stato il Presidente Sib Confcommercio Ascom Cervia Gino Guidi che nella sua relazione ha spiegato «Ci troviamo qui oggi, insieme, per cercare di dare qualche indicazione su cosa è accaduto il 9 novembre scorso, quando il Consiglio di Stato si è pronunciato duramente in merito alle concessioni balneari. Il 9 novembre il Consiglio di Stato ci ha dato una data, vicinissima per certi versi, e lontana per altri.
Vicina perché il 2023 è già domani per noi imprenditori che siamo abituati ad investire guardando avanti di almeno cinque anni. Lontana perché non sappiamo cosa ne sarà di noi e delle nostre imprese. In questo momento, non sappiamo come saranno le regole dei bandi, i criteri utilizzati e se tutti i nostri sforzi per rendere le nostre imprese balneari di qualità e attrattive saranno considerati. E poi la paura che, non neghiamolo, aleggia se pensiamo a possibili acquirenti esteri interessati alla nostra località.
Abbiamo deciso di convocare questa assemblea aprendola a tutti perché ci troviamo davanti ad una sfida la quale richiederà sforzo e impegno da parte di ciascuno di noi per poter essere vinta. Siamo preoccupati, certo. Ma prima o poi, lo sapevamo, ci saremmo dovuti scontrare con la normativa europea. Pensavamo che il momento sarebbe arrivato solo tra qualche anno, invece la sfida è stata anticipata ad oggi e non possiamo sottrarci nel trovare una soluzione che tuteli, quanto più possibile, la nostra categoria e le nostre imprese che duramente e con sacrificio stiamo guidando.
Siamo alla ricerca del Santo Graal delle soluzioni e a ciascuno di noi è richiesto di contribuire in questo sforzo. Servirebbe trovare una soluzione nel più breve tempo possibile, certo, ma che soddisfi tutti senza lasciare indietro nessuno, i più piccoli in particolare.
Una sfida che si affaccia in un momento storico già drammaticamente complesso a causa dell’emergenza sanitaria che da ormai due anni ci sta segnando. Allora chiedo a voi, alle istituzioni e alle rappresentanze sindacali di restare uniti, lavorare insieme e compatti per salvaguardare una delle colonne del turismo della nostra regione».
L’ Assessore del Comune di Cervia con delega al demanio Michela Brunelli ha dichiarato che «un momento fondamentale per tutte le nostre imprese e il nostro Comune. Il 9 novembre segna uno spartiacque importate per un tema messo all’attenzione alla politica da molti anni ma mai affrontato con decisione e competenza. Il Consiglio di Stato ci ha messo davanti a uno scenario diverso perché ci ha dato 2 anni per mettere in fila un decreto legge condiviso con l’Unione Europea e poi eventualmente, procedere con dei bandi. I tempi sono strettissimi. Penso che occorra dubito chiedere una proroga perché in due anni non è possibile. L’obiettivo comune è salvaguardare le nostre aziende, chi sull’arenile ci lavora da 40 anni chi sull’arenile ha investito l’anno scorso. La politica deve giocare un ruolo fondamentale. Il tema oggi non è più se fare i bandi o meno ma è cosa mettere dentro i bandi, cosa dobbiamo metterci per tutelare le nostre aziende. Questo è il tema su cui lavorare».
Il Presidente Sib Emilia Romagna Simone Battistoni ha spiegato che «In Emilia Romagna abbiamo una forte unione sindacale. Siamo una forza data dal numero, e rappresentiamo una realtà importante. Non dobbiamo sottovalutarci perché a livello nazionale siamo considerati un esempio. Quello che dirà la regione Emilia Romagna sulle linee guida nazionali avrà un suo peso sull’intero sistema nazionale. Peserà il fatto che siamo uniti come sindacati in Regione, conta il fatto che siamo tanti e uniti. Adesso non è il momento dei punti di vista diversi. Ultimo punto di forza è che il nostro sistema turistico (albergatori e altri operatori) insieme a noi fanno il sistema turistico romagnolo. La sentenza è uno tsunami che riguarda tutte le imprese sul demanio e ciò che si trova su ambito pubblico. Sarebbe una tragedia per l’Emilia Romagna che è un sistema integrato perché, seppur con mille differenze e discussioni, anche gli altri attori del turismo hanno compreso il senso di unità».
Infine, il Presidente Sib Nazionale Antonio Capacchione ha concluso che dichiarando che «Lo scorso anno, in piena pandemia, siamo stati riconosciuti da tutti gli economisti come il detonatore della ripresa. Il nostro sistema funziona; Quando si parla con gli economisti loro ci dicono che il sistema a conduzione famigliare funziona meglio della grande gestione perché è un punto di forza. Apriamo ora un dibattito, avviamo questo sistema di riforma. Certo, questa sentenza mette le difficoltà sulle nostre spalle. Quando ho letto il dispositivo sono rimasto scioccato ed è una sentenza bruttissima. La questione che a noi interessa è che le gare non siano usate per espropriarci di una azienda che è nostra nonostante il suolo sia dello Stato. L’avviamento, ad esempio. Tutte le aziende hanno un valore; possibile che tutte le aziende abbiano un valore ma non quelle balneari? Abbiamo preannunciato ricorso in Cassazione e nel caso arriveremo alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. Tenetevi pronti, la nostra reazione sarà proporzionale al grado di serietà del Governo. Una riforma non può andare in parlamento entro 15 giorni senza il coinvolgimento delle Regioni e dei Comuni. Per parlare di consorzi ancora è prematuro, bisogna aspettare le regole. Prima serve una mappatura del demanio».