I prezzi dei fertilizzanti sono ai livelli massimi da 12 anni e nel giro di un mese, tra febbraio e marzo scorso, sono cresciuti fra il 25 e il 60% a seconda del tipo di prodotto considerato. Il costo della carta nel frattempo ha sfiorato i mille euro a tonnellata, rispetto ai 400 euro di gennaio 2021. Due esempi di una lista che potrebbe essere decisamente più lunga. La crisi scaturita dalla guerra in Ucraina ha dimostrato quanto sia importante trovare strumenti per incrementare l’autonomia da filiere esterne e la bioeconomia si configura come una possibile strada per aumentare la resilienza dei territori e favorire l’indipendenza delle materie prime.
Di questi temi si parlerà a Ravenna, che per due giorni, il 25 e 26 maggio prossimi, diventa la capitale della bioeconomia grazie a una serie di eventi dedicati alla nuova economia basata sulle fonti biologiche rinnovabili, nel quadro del bioeconomy day lanciato dal Cluster nazionale della Bioeconomia circolare SPRING e da Assobiotec-Federchimica.
“L’attuale scenario non può fare altro che far scattare un generale senso di urgenza e una accelerazione senza precedenti verso il disaccoppiamento dello sviluppo dall’uso delle risorse. La bioeconomia circolare, con al centro la salute del suolo, ha già dimostrato di essere in grado di dare risposte nel solco delle strategie e politiche europee del Green Deal per decarbonizzare l’economia e guidare la transizione ecologica verso un percorso di maggiore autonomia e resilienza del nostro Paese” ha dichiarato Catia Bastioli, presidente del Cluster SPRING. “Occorre ora un cambio di passo nella direzione del riconoscimento dell’importanza strategica di questo settore per la rigenerazione dei nostri territori. Non riconoscere la sua strategicità in un Paese come il nostro, in cui esiste un reale network interdisciplinare di sviluppi avanzati, il più alto livello di investimenti privati fatti e in corso di attuazione e un patrimonio di conoscenze e di interconnessioni senza uguali, sarebbe la tangibile dimostrazione che si stia affrontando il momento epocale che stiamo vivendo con il bagaglio del passato, senza porsi le domande necessarie per catalizzare la transizione. Con questo approccio non sarà sufficiente trasformare l’energia da non rinnovabile a rinnovabile. Occorre trasformare il modello di economia e finanza per fare di più con meno, avendo al centro il benessere delle persone e la rigenerazione delle risorse” ha concluso Bastioli.
Il meta-settore della bioeconomia peraltro è già in crescita anno dopo anno: già oggi, solo in Italia, ha un valore complessivo pari a oltre 300 miliardi di euro, copre il 6,4% del valore aggiunto e garantisce il lavoro all’8% degli occupati. E i margini di espansione sono decisamente ampi. Fare le scelte giuste oggi significa raggiungere più rapidamente un futuro davvero sostenibile. E l’attualità – politica e climatica – non fa che confermare l’opportunità, ambientale ed economica, ma anche politica di tale scelta.
“La bioeconomia rappresenta un segmento decisivo per lo sviluppo dei nostri territori nel prossimo futuro” ha aggiunto Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna. “La crescita delle conoscenze scientifiche e la necessità, sempre più impellente, di accelerare la transizione ecologica impone anche alle amministrazioni pubbliche, in stretto legame con i privati, di accompagnare questi cambiamenti con politiche mirate e innovative. L’Emilia-Romagna non ha intenzione di sottrarsi a questa responsabilità, anzi ha già messo e si accinge a mettere in campo strategie condivise all’interno del perimetro del Patto per il Lavoro e per il Clima. Continueremo a investire in innovazione, digitalizzazione e nuove tecnologie al servizio anche dei processi bioeconomici in modo da governare e determinare quei cambiamenti su larga scala che non sono più rinviabili.
In particolare, al Teatro Alighieri, Cluster Spring, Assobiotec-Federchimica, Fondazione Raul Gardini, Re Soil Foundation, Novamont, APRE, FVA organizzano, in collaborazione con il Ravenna Festival, due giorni di confronti cui prenderanno parte esperti del mondo accademico, industriale, culturale e politico. Obiettivo: approfondire il legame molto stretto tra bioeconomia e transizione ecologica.
Tra i relatori che si alterneranno nelle due giornate, è prevista la presenza di Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia Romagna; Michele de Pascale, sindaco di Ravenna; Giovanni Molari, Rettore Università Alma Mater Bologna; Catia Bastioli, Amministratore Delegato Novamont e Presidente Cluster Spring; Massimo Centemero,Direttore CIC (Consorzio Italiano Compostatori); Gunter Pauli, imprenditore belga e ideatore del concetto di Blue Economy; Fabio Fava, membro del Comitato nazionale per la biosicurezza, biotecnologie e scienze della vita, Presidenza del Consiglio dei Ministri; Massimiliano Tellini, Direttore Circular Economy Intesa Sanpaolo Innovation Center, Massimiliano Giansanti, Presidente di Confagricoltura.
Nel corso della giornata verrà anche sviluppata la proposta di un “Patto italiano per il suolo”: lo sviluppo della bioeconomia infatti è strettamente connessa con l’esigenza di dare risposte efficaci, concrete, replicabili ed economicamente sostenibili al degrado che colpisce gran parte dei terreni nel mondo (e l’area dell’Europa mediterranea è tra le più danneggiate).
“Ravenna assume il ruolo di centro di gravità della discussione sulla bioeconomia e la transizione ecologica. Siamo orgogliosi di avere contribuito a portare nella nostra città questa due giorni di confronto e analisi con i maggiori attori italiani della nuova economia che integra chimica e agricoltura” commenta Eleonora Gardini, vicepresidente della Fondazione Raul Gardini. “Il ruolo del nostro territorio è centrale nel campo della ricerca e dello sviluppo industriale e la bioeconomia rappresenta il presente e il futuro di un sistema economico in grado di creare lavoro e tutelare l’ambiente e la salute umana. In questo quadro, l’apertura al mondo delle scuole e delle università vuole testimoniare l’importanza del coinvolgimento delle nuove generazioni nella realizzazione di una società più sostenibile e inclusiva”.
Giovedì 26 ci sarà poi spazio per dar voce alle idee e proposte scaturite dalla creatività di bambini e ragazzi. Verranno infatti premiate le classi vincitrici di Bioeconomy4YOU, concorso per scuole primarie, secondarie di primo e secondo grado e per docenti. Lanciato nei mesi scorsi, il concorso si pone l’obiettivo di facilitare una nuova consapevolezza, stimolare la riflessione e raccogliere le idee su come le nuove generazioni immaginano il proprio futuro in tema di bioeconomia circolare.
“L’appuntamento di fine maggio suscita in me una duplice reazione. La prima è di amarezza per quello che avrebbe potuto essere e non è stato. Le visioni lanciate 30 anni fa da Ravenna sulle nuove frontiere della chimica, se perseguite, avrebbero assicurato un valore aggiunto importante alle produzioni ravennati” commenta Michele de Pascale, Sindaco di Ravenna. “La seconda considerazione è legata però al fatto che quello di Ravenna è un territorio che non vuole vivere di passato ma di futuro. Ravenna ha tutte le competenze per giocare un ruolo di primo piano nello sviluppo delle nuove frontiere della chimica sostenibile.”
Il programma completo dell’evento è disponibile al seguente link: https://www.clusterspring.it/it/news-e-media/news/219_a-ravenna-due-giornate-dedicate-alla-bioeconomia
L’evento è a ingresso libero. Per rispettare le regole anti-Covid è richiesta la registrazione all’indirizzo: https://forms.office.com/r/iAuJmXW3PF