Dalla ricostruzione di habitat naturali, alla tutela e conservazione di specie appartenenti alla fauna minore, nonché di insetti impollinatori selvatici come le api; dai sovrappassi per supportare gli attraversamenti degli animali, alla rinaturazione dei corsi d’acqua. E ancora, acquisizione di aree, realizzazione di materiale informativo (anche multimediale) e campagne di sensibilizzazione rivolte ai cittadini.
Con 10,5 milioni di euro di risorse europee (Pr-Fesr) la Giunta regionale ha approvato un bando per il rafforzamento della Rete ecologica regionale (Recore) e sostenere progetti per la protezione e la conservazione della natura, della biodiversità e delle infrastrutture verdi e blu, e ridurre tutte le forme di inquinamento.
Il bando è indirizzato agli Enti di gestione per i parchi e la biodiversità (Emilia Occidentale, Emilia Centrale, Emilia Orientale, Romagna e Delta del Po), all’Ente di gestione del Parco interregionale del Sasso Simone e Simoncello, i Parchi Nazionali dell’Appennino Tosco-Emiliano e delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna e a tutti gli Enti locali.
“La distruzione e la frammentazione degli habitat naturali a causa dell’espansione della popolazione umana e delle sue attività- commenta l’assessora regionale a Programmazione territoriale e paesaggistica parchi e forestazione, Barbara Lori– rappresentano oggi una delle maggiori minacce alla biodiversità a livello globale e locale. Per questo la Regione interviene per la protezione e ricostruzione degli habitat naturali, per riportare il necessario equilibrio ambientale in grado di assicurare la biodiversità e un minore inquinamento complessivo. Un altro passo avanti importante per promuovere uno sviluppo sempre più sostenibile, come previsto dal Patto per il lavoro e per il clima”.
La Rete ecologica regionale
È del 2009 il Primo programma regionale che disegna la Rete ecologica regionale (Recore) con l’obiettivo di attuare una gestione coordinata delle aree protette e dei siti della Rete Natura 2000 per aumentare le azioni di tutela e conservazione della biodiversità. Recore è composta da aree protette e dai siti della Rete Natura 2000 interconnessi dalle aree di collegamento ecologico di rango sovraregionale (il fiume Po e la dorsale appenninica da Piacenza a Bologna e il crinale forlivese e riminese) e di livello regionale, sia trasversali, costituite dalla media montagna piacentina, dal sistema collinare emiliano, dalle valli della bassa reggiana e modenese e dalla Vena del Gesso e fascia gessoso-calcarea romagnola, nonché dalle aree fluviali. La rete ecologica continua la sua declinazione a scala provinciale e comunale.
Cosa prevede il bando
I contributi sono concessi a fondo perduto nella misura massima del 90% delle spese ritenute ammissibili con una dimensione minima pari a 45mila euro e massima di 1 milione per ciascun progetto.
Gli interventi, che dovranno concludersi entro il 31 dicembre 2026, potranno prevedere: la creazione, ricostruzione o risanamento di habitat e di habitat di specie di interesse comunitario; la realizzazione di sottopassi/sovrappassi faunistici (ecodotti); la realizzazione di scale di rimonta per i pesci dei bacini o di corridoi utili a superare sbarramenti artificiali nonché a superare la frammentazione ecologica dei corpi idrici; la creazione di zone umide (ponds e torbiere) e la rinaturazione e riqualificazione ambientale dei corsi d’acqua a favore della biodiversità e della difesa idrogeologica.
Sono previste anche acquisizioni di aree, se funzionali alla realizzazione degli interventi. Oltre ad azioni di comunicazione e informazione.
È possibile presentare domanda esclusivamente per via telematica, tramite l’applicazione web “SFINGE 2020” dalle ore 10 del giorno 20 maggio 2024 alle ore 13.00 del giorno 13 settembre 2024.