La Procura di Ravenna ha aperto un indagine a carico di una donna per aver maltratto la figliastra di 10 anni.
Secondo quanto dichiarato agli inquirenti la bambina, di origine marocchina, è stata costretta a fare le pulizia di casa, a portare lo zaino del fratello quando andavano a scuola, inoltre era l’unica a cui era impedito l’uso del cellulare.
Oltre a questi “obblighi” la bambina veniva frustata col cavo del caricabatterie e sottoposta ad altri tipi di angherie e vessazioni.
Dopo aver perso la madre la bambina viveva con il padre la matrigna e gli altri figli di quest’ultima, ed era l’unica a essere sottoposta a questi maltrattamenti.
A notare la situazione l’autista del bus che lo portava a scuola.
Secondo quando riferito gli episodi erano ripetuti in diversi anni, finche la bambina dopo la denuncia è stata affidata agli servizi sociali.
Il Resto del Carlino, che riporta la notizia, precisa che: “La vicenda si trova ancora nella fase delle indagini preliminari, l’incidente probatorio ha cristallizzato come elemento di prova il racconto della vittima, che nell’eventuale processo non dovrà più essere sentita. Ora sarà la Procura, dopo aver valutato la credibilità del racconto, a decidere se proseguire l’indagine o chiederne l’archiviazione.”