Tasse ferme per il nono anno consecutivo, misure antiinflazionistiche che faranno risparmiare ai cittadini 141 milioni di euro, fondi per sanità, sostegno alle imprese, sviluppo, scuola e trasporto pubblico, cura del territorio, Tecnopolo di Bologna. Sono i punti di forza del Bilancio 2024 della Regione Emilia-Romagna presentato dall’assessore Paolo Calvano nel corso della commissione Bilancio presieduta da Massimiliano Pompignoli.
“Sosteniamo la crescita dell’intero sistema emiliano-romagnolo, in un momento di grandi difficoltà comuni a tutto il Paese, con una manovra virtuosa e solida nonostante i pesanti tagli del Governo. Investendo nel lavoro e nelle reti di protezione sociale, sostenendo le imprese che innovano e creano buona occupazione e operiamo con un occhio attento alle zone colpite dall’alluvione del maggio scorso”, spiega Calvano per il quale “i 3 miliardi previsti dal governo sono insufficienti, così come siamo sorpresi dalla richiesta del governo alle Regioni a statuto ordinario di assicurare per ciascuno degli anni dal 2024 al 2028, un contributo alla finanza pubblica pari a 350 milioni di euro annui, contributo che per l’Emilia-Romagna del contributo annuo a carico della Regione Emilia-Romagna è di 44,8 milioni l’anno per il 2024 e il 2025. Questo quando l’Emilia-Romagna è la Regione italiana con il rapporto debito/Pil più basso in Italia”.
Nel complesso si tratta di una manovra da 14 miliardi che deve fare i conti gli effetti delle crisi internazionali, la ricostruzione post alluvione e alle norme previste nella Finanziaria nazionale dove si stabilisce che “le Regioni a statuto ordinario, per ciascuno degli anni dal 2024 al 2028, assicurano un contributo alla finanza pubblica pari a 350 milioni di euro annui”: contributo che per l’Emilia-Romagna del contributo annuo a carico della Regione Emilia-Romagna è di 44,8 milioni l’anno per il 2024 e il 2025.
La sanità si conferma la principale voce del Bilancio: in attesa dell’accordo sul riparto del Fondo sanitario nazionale, vengono stanziati 9 miliardi di euro (di cui 8,5 milioni di euro l’esenzione dal ticket per le prime visite per le famiglie numerose e 100.000 euro per l’iscrizione al SSN dei senza fissa dimora), mentre aumenta di mezzo milione di euro anche il Fondo per la non autosufficienza.
Salgono a 40 i milioni di euro (+6,5 milioni rispetto al 2023) investiti dalla Regione per far viaggiare gratuitamente i cittadini dell’Emilia-Romagna sui mezzi di trasporto pubblico locale grazie alle quali studentesse e studenti fino a 19 anni di età con Isee familiare non superiore ai 30mila euro e under 14 senza alcuna soglia Isee, potranno continuare a utilizzare bus e treni gratuitamente, mentre saranno gratis i bus urbani per i pendolari abbonati al servizio ferroviario regionale nelle 13 città di inizio e/o fine viaggio con più di 50 mila abitanti (la Città Metropolitana di Bologna, gli altri 9 Comuni capoluogo più Carpi, Imola e Faenza). Previsti 40 milioni di euro, fra fondi regionali ed europei attivati, per l’abbattimento delle rette dei nidi e la gratuità di quelli nei Comuni montani e delle aree interne. Venendo al diritto allo studio il Bilancio prevede 37 milioni di euro per la copertura del 100% delle borse di studio e altri 15,3 milioni di euro per il diritto allo studio scolastico. Prosegue il finanziamento delle borse di dottorato in memoria di Marco Biagi, il giuslavorista assassinato dalle Brigate Rosse, e di Guido Fanti, primo presidente della Regione.
Sono previsti 800 milioni di investimenti (destinati a diventare 1,9 miliardi nel triennio) le cui principali voci sono la riqualificazione delle infrastrutture culturali (10 milioni), per l’elettrificazione e la sicurezza delle linee ferroviarie regionali (31 milioni), per la sistemazione dei ponti (10 milioni) e altri 7,14 milioni di euro serviranno per la realizzazione di interventi attesi da tempo come l’incrocio a Borgo Secchi nel Comune di Bagnacavallo, la manutenzione straordinaria delle strade provinciali di interesse regionale ed il finanziamento dell’intervento “Completamento della Nuova Galliera in Comune di Bologna”.
A sostegno degli investimenti privati: la legge regionale sulla attrattività per 13,2 milioni di euro che andranno a finanziare un nuovo bando e che si sommano agli 11,4 milioni del bando precedente, i finanziamenti per l’internazionalizzazione delle imprese (6,7 milioni di euro per Expo 2025 e Fiere), per la legge sull’economia urbana (25,85 milioni nel triennio), per la legge sui talenti (4 milioni di euro nel triennio) e per il sostegno al credito (4,9 milioni per Confidi e abbattimento tassi). Di particolare importanza il capitolo relativo al Tecnopolo di Bologna: 23 milioni di euro per completare la struttura che ha sede nell’area dell’ex Manifattura Tabacchi (5,5 milioni di euro serviranno per completare la bonifica dall’amianto, 2,4 per la realizzazione degli spazi nel capannone Botti, 700.000 euro per la progettazione della vecchia centrale, da destinare a servizi di ristorazione e la progettazione del nuovo edificio a L per attività di Citizen science in collaborazione con il Comune di Bologna, 1,7 milioni di euro per interventi di pulizia, sistemazione esterna, arredi, mentre le ulteriori risorse sono destinate al completamento degli interventi in corso, fra i quali è prevista la realizzazione dell’edificio per attività di ricerca internazionale che sarà sede del nuovo Istituto dell’Università delle Nazioni Unite).
Previsti 10 milioni di euro per il recupero di alloggi di edilizia pubblica, 2 milioni per il Fondo affitti, per contrastare il dissesto idrogeologico sul territorio emiliano-romagnolo, viene incrementato il fondo manutenzioni di 8 milioni, consolidato il contributo ad Aipo di 5 milioni e rafforzato il Fondo imprevisti e somme urgenze per 5 milioni. E infine, 5 milioni all’anno per il Fondo montagna.
Oltre al Bilancio è stato presentato anche il collegato normativo che contiene aggiornamenti delle leggi in materia di invasi, urbanistica, welfare e soprattutto la disposizione per cui la carica del Presidente e del Vicepresidente dei Consorzi di Bonifica possono essere confermate una sola volta.
Catellani ha chiesto chiarezza sulle norme urbanistiche, mentre Silvia Zamboni (Europa Verde) chiede il dettaglio delle risorse previste per il contrasto al dissesto idrogeologico e ha criticato la scelta del governo di chiedere risorse alla Regione: “Ci tolgono risorse che avremmo preferito utilizzare per politiche pubbliche regionali”.