“Veniamo a conoscenza questa mattina, non senza un certo stupore, che una delle beneficiarie del pluri-modificato testamento della sig.ra Wanda Berasi Mucky è la moglie del Sindaco di Faenza.
Ora lungi dal voler commentare od entrare nel merito di vicende private e decisioni che tra l’altro chiamano in causa persone non più tra noi, emergono certamente alcuni elementi che dovrebbero essere chiariti in maniera inequivocabile.
Inutile nascondersi come l’eredità Mucky impatti in maniera significativa sulla città, l’importante lascito alla Fondazione Mic porta con sé un grande onore ma anche un grande onere, rispetto alle prime versioni del testamento le risorse aggiuntive necessarie a realizzare il progetto voluto dalla stessa Mucky sono via via venute meno, le modifiche in corsa hanno azzerato la liquidità e gli immobili, ed oggi la Fondazione Mic e conseguentemente l’Amministrazione Comunale si trovano nella condizione di dover finanziare, con risorse proprie al momento non disponibili, quanto necessario a realizzare l’impegno collegato al lascito e cioè la CASA DELL’ARTE MUKY E MATTEUCCI.
Inutile nascondere anche che, come da precise disposizioni testamentarie, qualora i privati beneficiari dei lasciti, tra cui la moglie del Sindaco, avessero rinunciato all’eredità questa sarebbe stata devoluta nuovamente all’Ente Fondazione MIC agevolando chiaramente la realizzabilità dell’opera.
Inutile nasconderlo per questo è un fatto politicamente non di poco conto.
Ora da parte del nostro gruppo Consiliare non c’è nessuna volontà di indirizzare la sensibilità di uno o dell’altro rispetto a certe tematiche, l’eredità poteva essere rifiutata? Sì. Si doveva farlo? Non spetta a noi la risposta.
Quello che però davvero sorprende, e che oggi politicamente esce in tutta la sua virulenza, è il silenzio del Sindaco sulla vicenda prima che questa sia divenuta pubblica.
L’eredità Muky è stata giustamente enfatizzata, il lascito rappresenta davvero tanto per la città, sono state dedicate pagine di giornali, conferenze stampa, eventi pubblici, riconoscimenti, eventi istituzionali, tutti legittimi e necessari e tutti hanno visto la presenza del Sindaco che ha giustamente ricordato la figura di Muky e di Matteucci in ogni occasione e con la dovuta magnificenza.
Perchè Isola non ha raccontato alla città anche l’altro pezzetto della storia?
Era tenuto a farlo? Legalmente no, politicamente sarebbe stato assolutamente più che opportuno.
Il Sindaco non è un cittadino come tutti gli altri, è il primo cittadino, deve essere il più trasparente di tutti, deve essere al di sopra di ogni sospetto o di ogni non detto, perchè l’obbligo morale (e il partito del nostro Sindaco su questo ha costruito negli anni la sua pseudo reputazione politica) imponeva di raccontare, serenamente, in trasparenza, in modo che tutti potessero sapere.
Sentiremo in Consiglio Comunale che cosa avrà da dire in risposta all’interrogazione del Consigliere Padovani, ma qualunque sia la giustificazione una cosa è certa: sarà comunque troppo tardi!”