“Come preannunciato nei giorni scorsi ho presentato al Consiglio un’interrogazione sul tema MOTOR ARENA, le domande erano estremamente chiare e semplici, ho chiesto di conoscere quale sarà il coinvolgimento dell’Ente Pubblico nell’operazione, come si concretizzerà la collaborazione tra i privati più volte citati nei comunicati stampa (Suderia Alpha Tauri, Gresini Racing, Autodromo di Imola) ed i soggetti pubblici coinvolti, ho chiesto che cosa significa sotto il profilo tecnico e politico che IF Tourism Company gestirà lo spazio e come questo avverrà.
Ho chiesto di sapere come si concilia tutto questo con la decisione presa in occasione della revisione delle partecipate di liquidare la quota detenuta dal Comune di Faenza in If Tourism Company, e soprattutto mi interessava e mi interessa capire se siano previsti dei meccanismi di ristoro alle attività del centro storico per compensare almeno parzialmente l’inevitabile danno che le stesse subiranno dall’avvio dello shopping park.
L’Amministrazione comunale nel 2022 ha aumentato la pressione fiscale sui faentini, l’incremento delle addizionali comunali IRPEF ed il ritocco IMU peseranno per 1.500.000 euro, è stato approvato un incremento della TARI vicino al 5%, sono stati di fatto azzerati gli aiuti alle imprese, e ad una precisa domanda mirata a conoscere quanto denaro pubblico verrà investito nel progetto fuori le mura il Vice Sindaco non risponde.
L’Assessore con delega al Centro Storico e alle partecipate opta per la risposta scritta, nonostante l’interrogazione sia stata presentata il 16 maggio scorso, con largo anticipo quindi rispetto al dibattito consiliare, preferisce non istituzionalizzare il confronto ma continua imperterrito nella politica dei comunicata stampa. La tattica politica prende il posto della trasparenza. Assessore Bosi le fischiano le orecchie?
Il progetto Motor Arena appare impattante, fumoso, coinvolge soggetti privati e realtà pubbliche, l’atteggiamento dell’amministrazione fa sorgere il sospetto che verranno drenate risorse pubbliche significative, qualunque ne sia la natura, quelle stesse risorse che vengono negate alle agonizzanti realtà del centro, quelle stesse attività che verranno massacrate dal PUMS e dal suo devastante piano di riduzione dei posti auto.
Il Consiglio Comunale non viene messo nella condizione di conoscere i dettagli, non viene messo nella condizione di esprimersi o di proporre.
Mesi fa, quando si iniziò a parlare della riapertura dello Shopping Village lo stesso Fabbri prima disse di non avere informazioni, poi annunciò un monitoraggio ed un’informazione costante, ipotizzò progetti di collaborazione centro-periferia, minimizzò l’impatto, e oggi che fa?
Viene coinvolto direttamente nell’ideazione di una collaborazione pubblico/privato, sostiene e pubblicizza a beneficio di fotocamere e non risponde alle interrogazioni, prende tempo, “risponderò per iscritto”, che la diretta dei lavori del Consiglio sia sconveniente? Meglio comunicare a mezzo stampa senza dibattito ed in modo autoreferenziale?
La Città ha diritto di conoscere se e quanti denari pubblici verranno drenati, e deve saperlo prima non a cose fatte, perché se l’iniziativa privata è autonoma e risponde agli investitori nel rispetto delle regole, l’iniziativa pubblica no, l’iniziativa pubblica deve rispondere ai cittadini, si chiama politica, in molti dalle parte di palazzo Manfredi pare lo abbiano dimenticato.”