“Dopo alcune settimane e dopo una serie di esposti ed approfondimenti, ho ricevuto ieri da S.E. il Prefetto conferma che l’apparecchiatura velocar installata al km 62+630 che rileva la velocità dei veicoli in direzione di marcia verso Imola verrà spostata.
Dall’attuale collocazione sull’impalcato del cavalcavia verrà trasferita sul montante laterale, sopra al cartello di indicazione della postazione, con sbraccio e con aumento della dimensioni della cartellonistica.
In sostanza l’apparecchiatura ora nascosta verrà resa visibile.
Avevo chiesto in sede di Consiglio Comunale e con comunicazioni successive di sospendere l’utilizzo dell’apparecchiatura in attesa di verificare aspetti che apparivano in netto contrasto con la normativa vigente, la richiesta è stata respinta dall’Amministrazione, con tanto di accusa del Sindaco: “Non sono loro (l’opposizione – nda) a poter mettere in guardia sul cosa può essere fatto oppure no …. un conto sono le opinioni, un conto sono i binari istituzionali su cui si muovono le amministrazioni pubbliche…”.
Ieri, dopo aver fatto valere in tutte le sedi deputate le mie perplessità, dopo settimane durante le quali il velocar in questione ha continuato a macinare sanzioni (siamo oltre il milione di euro complessivi tra le due apparecchiature), abbiamo appreso da S.E. il Prefetto – che ringrazio sentitamente per l’attenzione e la pazienza dimostrata in questa circostanza – la notizia di cui sopra.
Formalmente una scelta dell’Unione dei Comuni che tutto ad un tratto ha sentito il bisogno di trasparenza e rispetto, pur avendolo sempre negato fino all’evidenza normativa emersa in seguito alla battaglia di Fratelli d’Italia.
Se volevano trasparenza e rispetto dovevano intervenire prima di sanzionare oltre 5.000 automobilisti.
Ne esce un quadro desolante, un esempio di cattiva ed arrogante amministrazione, una chiara mancanza dell’Assessorato competente, una volontà preconcetta di non ascolto delle forze di opposizione anche di fronte a dati incontrovertibili.
Lo scopo del sottoscritto e di Fratelli d’Italia non era e non è favorire chi non rispetta le regole, ma chiedere che la prima a farlo sia la Pubblica Amministrazione.
Proprio per rendere incisiva ed inattaccabile la propria azione.
Se lo scopo dell’Amministrazione fosse stato davvero quello di prevenire, fin da subito si sarebbe dovuta attivare per rispettare la legge, rendere visibili le apparecchiature così da disincentivare la velocità, colpendo chi effettivamente avesse continuato nella propria condotta. Invece l’unico obiettivo è stato quello di massimizzare gli incassi, non altro.
Il Comune rischia una pioggia di ricorsi da parte di tutti i cittadini multati da quel velocar, correttezza istituzionale ed opportunità richiedono un intervento immediato in autotutela: annullamento di tutti i verbali inviati ai cittadini da quell’apparecchiatura.
Un minuto dopo aver fatto questo l’Assessore competente dovrebbe rassegnare le proprie dimissioni o pretendere quelle di chi ha sbagliato.
Stiamo parlando di cifre notevolissime in un momento terribile per famiglie e imprese, non può finire a tarallucci e vino.”