“Lungo il corso del torrente Senio, in località Riolo Terme e Casola Valsenio, da oltre due anni sono presenti due cantieri per la realizzazione di due centrali di mini idroelettrico.

I cantieri sono in stato di pressochè totale abbandono, la situazione di Riolo Terme nella zona del cosiddetto “ponte della Chiusa” appare di assoluta pericolosità, il bacino alla base dello sbarramento è completamente ostruito da sassi e residui di cantiere, a monte della chiusa si sono accumulati detriti, alberi, legname e rifiuti, a valle è invece cresciuta una spontanea vegetazione arborea direttamente sul greto.

Il naturale corso del torrente appare addirittura deviato in alcuni suoi punti. L’accesso libero a manufatti pericolosi crea problemi di sicurezza per chiunque.

Quest’estate l’abituale riserva di acqua non si è chiaramente potuta formare, questo ha provocato la moria di numerosissimi pesci, già messi a dura prova dal periodo siccitoso.

L’impatto visivo, ambientale, paesaggistico, idrogeologico, in due aree che si trovano sostanzialmente all’interno del Parco Regionale della Vena del Gesso appare quantomeno problematico.

Ci stiamo avviando verso la stagione autunnale, fatti di cronaca anche recenti dimostrano – se mai ce ne fosse bisogno – come fenomeni metereologici estremi stiano creando importantissimi e devastanti problemi anche là dove sono state eseguite opere di contingentamento e/o messa in sicurezza, si pensi quindi a che cosa può accadere se ad essere coinvolte dovessero essere aree che si trovano nello stato in cui è il torrente Senio a queste altezze.

Le opere sono in corso di esecuzione da parte di privati, non è però possibile che gli Enti Locali competenti, a distanza di oltre due anni dall’inizio dei lavori, che hanno visto solo poche settimane di attività effettiva e dopo oltre cinque/sei mesi di fermo cantiere, non si attivino per chiedere il completamento dell’intervento o almeno la messa in sicurezza dei tratti interessati.

Si rischia un danno importante, chi si farà carico di ripristinarlo se dovesse succedere? Chi sarà il responsabile? Chi risarcirà i privati che dovessero esserne vittime?

L’ambientalismo e la tutela non vanno usati solo per riempire pagine di quotidiani e siti web, vanno praticati nei fatti.

Credo che un intervento deciso non sia più procrastinabile, la sicurezza del territorio e delle persone non ha e non deve avere colore politico, si intervenga subito.”