Questa pandemia ha messo e sta mettendo a dura prova tutto il comparto scuola e la categoria degli insegnanti che ora oltre al danno subisce anche la beffa.
Insegnati che vivono ormai da tempo l’ansia procurata dalla preoccupazione di poter svolgere il proprio lavoro in maniera sicura per gli alunni e per sé stessi cercando di muoversi in punta di piedi all’interno del campo minato creato da protocolli sanitari poco chiari.
A questo si aggiunge la confusione creata dal susseguirsi dai tanti Dpcm spesso in concomitanza con ordinanze regionali che vede gli insegnanti costretti far rispettare ogni tipo di regola poco chiara all’interno della scuola in contrapposizione ad un “libera tutti” degli alunni appena fuori dalle mura scolastiche. Insegnati che al via libera del governo per i vaccini di categoria, per settimane non riescono a farsi vaccinare sempre a causa di una macchina organizzativa statale da sempre inceppata, e quando finalmente anche a Ravenna parte la campagna di vaccinazione di categoria ecco che molti di loro si sentono dire che hanno ricevuto la prima dose proprio dal lotto poi sospeso di AstraZeneca.
Una categoria quella degli insegnanti che funge da terminale del comparto scuola e finisce per incarnare la figura che rappresenta tutte le scelte sbagliate del governo pur non avendone colpe, ma essendo l’unico elemento di confronto diretto subisce spesso critiche e sfoghi da parte di un’altra categoria gettata nello sconforto dallo stato che sono i genitori anche essi esasperati dalla situazione pandemica.
Una categoria quella degli insegnati che a Ravenna ora subisce anche la beffa del lotto del vaccino ritirato; ci auguriamo che si possa chiarire in fretta la situazione rassicurando gli insegnanti già vaccinati che non esistono rischi gravi per la salute.