I vertici dell’Autorità Portuale sono stati sospesi dalla carica per un anno. La misura d’interdizione è legata all’inchiesta sul relitto della Berkna B ed è stata emessa dal gip Janos Bartolotti su richiesta della procura. Sospesi dalla carica risultano quindi essere il presidente Daniele Rossi, il segretario generale Paolo Ferrandino e il dirigente tecnico Fabio Maletti.
Il primo a commentare la notizia apparsa sui quotidiani, è il capogruppo di Forza Italia Alberto Ancarani:
“La notizia di misure interdittive ai vertici di Autorità di sistema portuale rese note dal Carlino di oggi non può essere presa sotto gamba neppure dai chi è un garantista di provata fede.
Nella denegata ipotesi infatti che la sospensione dalla carica per i tre vertici apicali dell’Autorità non dovesse decadere, il rischio che tutto il lavoro fin qui svolto per l’approfondimento del canale Candiano vada in fumo è purtroppo concretissimo.
Da parte nostra non vi è dunque alcuna valutazione sul merito delle motivazioni giuste o sbagliate della misura cautelare: non è compito della politica, ma dei difensori e della magistratura. La speranza è ovviamente che l’innocenza degli indagati venga provata al più preso e che le misure cautelari perdano efficacia con rapidità.
Tuttavia non si può restare con le mani in mano mentre l’iter giudiziario prosegue senza un’interlocuzione preliminare con il governo affinché, qualora divenisse inevitabile la nomina di un commissario, egli avesse le caratteristiche professionali e “politiche” per poter portare avanti ciò che il Presidente Rossi e la sua squadra hanno fin qui prodotto, arrivando – è il caso di dirlo – a pochissimi metri dal traguardo.
In questo senso è d’obbligo che il Sindaco si attivi quanto prima con le istituzioni competenti, perché il porto di Ravenna ha già perso troppe opportunità e ha subito troppi ostacoli per essere costretto ad aspettare anche un’eventuale ulteriore inerzia.
Il Sindaco prepari dunque un piano B: l’opposizione sarà attenta e propositiva”.