In certe metropoli del centro e sud d’Italia si possono trovare auto parcheggiate sulla strada anche in terza fila. A Ravenna se ne vedono in doppia fila per un certo lasso di minuti. Ma un auto parcheggiata al centro della strada dal giorno prima al giorno dopo succede solo al distretto ravennate di salute pubblica posto in via Fiume Abbandonato, detto CMP, dove, oltretutto, può anche ostruire il passaggio dei mezzi di soccorso.
Ieri mattina, alle ore 8.52, abbiamo ricevuto la foto che lo dimostra (allegata), con questo messaggio: “Questa è una macchina AUSL alle ore 7,20, lasciata dal giorno prima completamente in mezzo alla strada pur avendo tutti i parcheggi riservati. E non è la prima volta”.
Segnaliamo oggi il fatto al direttore del distretto di Ravenna dell’AUSL Romagna perché lo sappia.
PARCHEGGIO SOFFERENTE – L’occasione ci consente tuttavia di ritornare sul tema, sollevato più volte dal capogruppo e dal vice-presidente di Lista per Ravenna, Ancisi e Spadoni, della carenza di posti di tale parcheggio, a cui giornalmente si rivolgono migliaia di pazienti. Qui sono infatti dislocati i principali servizi della sanità pubblica, quali il centro prelievi, il dipartimento di sanità e igiene pubblica, il centro antidiabetico, la medicina riabilitativa, di prevenzione e sicurezza sul lavoro, l’assistenza protesica, poliambulatori vari. Persone con seri impedimenti fisici, che hanno necessità di parcheggiare agevolmente, vi riescono con fatica, o addirittura non vi riescono, soprattutto in alcune fasce orarie, quando il parcheggio è costantemente esaurito. Per le persone con handicap o difficoltà motorie il problema si è di molto aggravato nel novembre scorso, quando l’AUSL ha deciso di togliere agli utenti, per un totale di 70 posti, le due file di parcheggio situate a fianco dello stabile, rispettivamente sul lato ovest e sul lato sud, per concentrarvi le proprie auto in uso ai dipendenti, a scopo di riordino. Nella foto si vede la fila del lato sud, confinante col Bosco Baronio. Lista per Ravenna contestò la localizzazione scelta, affermando che si sarebbe potuta utilizzare la parte delle aree sterrate adiacenti al CMP sul lato est, comunque libere, che arrivano alla zona del Pronto Soccorso di viale Randi, tutte di proprietà dell’AUSL.
La risposta, pervenuta a Lista per Ravenna dall’arch. Enrico Sabatini, direttore della Progettazione e Sviluppo edilizio dell’Azienda USL Romagna, è stata che “si prevede nel corso del 2019 l’avvio dei lavori per la realizzazione del nuovo parcheggio prospiciente il servizio”, il cui finanziamento, per l’importo di un milione di euro, è inserito nel piano triennale 2018-2020 dell’ente. Insistiamo dunque perché tali lavori inizino al più presto, operando prioritariamente perché siano restituite agli utenti le due file di posti auto a loro sottratte, strategicamente prossime ai servizi.
SORPRENDENTE SOPRALLUOGO NOTTURNO – Lista per Ravenna aveva però osservato già da allora che, per buona parte della mattinata e in alcuni pomeriggi, i 70 posti riservati alle auto aziendali sono paradossalmente vuoti, restando vietati alle auto degli utenti, perché il personale è fuori sede per prestazioni domiciliari o verifiche esterne oppure impegnato in altri luoghi di lavoro. Ora si è visto che molti posti restano vuoti anche di notte, nonostante tutti siano numericamente assegnati a ciascuna distinta auto di servizio esistente. Ieri notte, abbiamo compiuto un sopralluogo sul posto, entrando dall’ingresso pedonale sul Bosco Baronio, constatando però che 15 posti erano vuoti, pur essendo di venerdì, quando generalmente il personale impiegato sul territorio termina il servizio. Ci dicono che nel corso della settimana sono di più. Dalla foto delle ore 7.20 della mattina stessa si nota che larga parte di questi stessi posti era libera anche la notte prima.
La direzione del distretto chiarirà a quale uso pubblico territoriale eventualmente anche domiciliare, le auto assenti dalla loro postazione aziendale siano utilizzate 24 ore al giorno e per interi week end, o anche più. Anche perché quei posti, piuttosto che restare vuoti, potrebbero tornare agli utenti che più faticano a raggiungere i servizi interni al CMP con le proprie gambe.