All’istanza: “Camera mortuaria preda dei ladri e dell’incuria”, che lunedì scorso ho indirizzato al presidente del Consiglio di Ravenna Sud affinché accerti dalla dirigenza politica e/o tecnica del Comune di Ravenna i fatti che ho esposto e vi ponga rimedio, ha risposto ieri Azimut spa, gestore del servizio in questione, in realtà non smentendo, bensì rafforzando la convinzione che l’intervento del Comune sia necessario per più ragioni.
VIGILANZA NECESSARIA – Innanzitutto, al furto di una cassetta delle offerte avvenuto domenica scorsa, Azimut ha aggiunto che “la scorsa settimana si è constatata in due circostanze l’effrazione di una cassetta contenente offerte, posizionata presso una camera ardente”. Ma testimonianze raccolte sul posto, anche da operatori delle pompe funebri, riferiscono l’aggirarsi all’interno della camera mortuaria di sbandati che dimorano in un parco vicino, abbandonato all’incuria e ai rifiuti, a cui accedono tramite un vistoso buco della recinzione. Occorre dunque, da un lato, che le autorità pubbliche facciano piazza pulita del degrado ambientale ed umano che si registra in quella specie di selva incolta, a poca distanza dall’ospedale, dal CMP e dal Tribunale; dall’altro che, all’interno e nelle pertinenze della camera mortuaria, si vigili sulla presenza di dubbie persone che non appare giustificata, se del caso chiamando la forza pubblica se persistono a non astenersene. Decida il Comune chi e come debba farsene carico. Resta però fermo che, al di là della cassette delle offerte, un sorveglianza di base sulle camere ardenti è compito ordinario, e non solo in orario di chiusura al pubblico, di chi, prendendo in carico a pagamento le salme dei defunti, è tenuto a prevenire azioni inconsulte a danno loro e dei feretri.
MANUTENZIONI ORDINARIE E STRAORDINARIE – Avevo riferito anche di camere ardenti con pareti di mattoni a vista coperti da una mano biancastra di umidità, di sudiciume e ragnatele sul soffitto, di arcate d’ingresso occupate da erbacce. Il figlio della signora deceduta (peraltro un agente di polizia), a cui domenica scorsa è stata depredata la cassetta delle offerte, ci ha fatto anche osservare, riferendolo anche alla stampa, della scarsa manutenzione degli alberi esterni alla camera mortuaria e di altre trascuranze. “Per quanto riguarda lo stato complessivo dei locali – ha detto Azimut – vi è consapevolezza della necessità di interventi di manutenzione straordinaria in capo al proprietario Azienda Usl della Romagna, nell’ambito della sua attività programmatoria”. Ne prendo atto, anche se la manutenzione ordinaria tocca al gestore, non senza però far presente che un consigliere territoriale del Comune di Ravenna rivolge necessariamente le proprie segnalazioni all’amministrazione comunale, nel caso concessionaria da parte dell’AUSL della camera mortuaria, essendo suo compito intervenire od agire nei modi e verso chi ritiene opportuno.