«Lo stop alle trivelle, l’applicazione dell’Imu, l’aumento di 25 volte dei canoni delle concessioni sono un atto di giustizia sociale voluto e attuato dal Movimento 5 Stelle, per stimolare la transizione verso tecnologie ecologiche e le energie rinnovabili»: così Simone Benini, candidato M5S alla presidenza della Regione Emilia Romagna, oggi da Lido di Dante, nel ravennate, dove, insieme a candidati e attivisti, ha partecipato alla pulizia della spiaggia dai rifiuti, in particolare la plastica.
«Stiamo lavorando anche sulla riconversione delle aziende locali che oggi si occupano della manutenzione delle piattaforme, che vogliamo trasformare in eolico o fotovoltaico offshore. In questo modo le nostre maestranze, sul territorio, avranno garantito il lavoro con un impatto positivo sull’ambiente».
«Abbiamo anche in serbo un piano regionale per liberare l’Emilia Romagna dal petrolio e dalle fonti fossili nel giro di una quindicina d’anni, approdando a una maggiore efficienza energetica e favorendo la produzione di energia da fonti rinnovabili» ha aggiunto Benini.
«Inoltre, un altro nostro obiettivo è il piano regionale che abbiamo chiamato “Emilia Romagna pulita”. La nostra regione, che è attualmente tra le più inquinate d’Europa, potrà diventare quella più verde e pulita grazie a un piano straordinario decennale di investimenti per la transizione che coinvolga Regione, Stato ed Europa, mettendo fine all’austerità sugli investimenti ambientali. Siamo in emergenza climatica, non c’è tempo da perdere».
«Il Movimento 5 Stelle viene spesso accusato di essere il Movimento dei NO; al contrario noi siamo qui oggi per dire dei gran bei SÌ per risolvere la questione delle trivelle in Adriatico – ha detto il deputato M5S Carlo De Girolamo, che ha partecipato all’evento, insieme al senatore Marco Croatti e al deputato Vittorio Ferraresi – SÌ alla riconversione, SÌ a soluzioni ecosostenibili, SÌ alle energie rinnovabili, che salvaguardino posti di lavoro ma soprattutto l’ambiente, una delle nostre 5 stelle».
«Oggi abbiamo compiuto una raccolta simbolica di rifiuti in una spiaggia già martoriata da un scempio delle trivelle – ha commentato il sen. Croatti – Dobbiamo cambiare la rotta e investire sulle fonti rinnovabili e proteggere il nostro turismo».