Pochi giorni fa il Sindaco Massimo Isola ha rilasciato un’ampia intervista al Fatto Quotidiano dal titolo “Li abbiamo chiamati rifiuti, ma dentro c’era la vita della persone: siamo al limite dell’offesa”. L’offesa è rappresentata dai 6.000 € per il rimborso degli arredi che il Governo, con apposito decreto, ha ritenuto di riconoscere al momento agli alluvionati.
“La demagogia pelosa con cui Isola ha affrontato l’argomento non meriterebbe nemmeno una replica, se non fosse che il neo candidato Sindaco di Ravenna, seguendo le orme del suo illustre predecessore nonché attuale candidato alla Presidenza della Regione Emilia Romagna, ha annunciato ieri che il PD proporrà in tutti i consigli comunali della provincia una mozione per chiedere al Governo di aumentare i ristori per i beni mobili.
A questo punto si rende necessario chiarire nella realtà che cosa sta succedendo” afferma Stefano Bertozzi, capogruppo di Fratelli d’Italia nel consiglio comunale di Faenza e consigliere provinciale.
“Con il decreto recentemente approvato il Governo ha trasferito una parte dei 560 milioni di risparmi sui crediti di imposta per le imprese per l’acquisto di energia elettrica e gas – già destinati all’alluvione con il Dl proroghe 132/2023 – a valere sulla contabilità speciale del commissario per il ristoro appunto dei danni subiti per i beni mobili. Quanto è stato trasferito? 210 milioni di €, calcolati ipotizzando un rimborso forfettario di 6.000 € per un numero ipotetico di 35.000 famiglie.
I restanti 350 milioni sono rimasti a servizio della ricostruzione privata, contribuendo ad alimentare quanto fino ad ora stanziato (e solo parzialmente utilizzato) per un totale di 1.900.000 €. Mancano ancora le norme attuative per il credito d’imposta.
Le modalità di utilizzo dei 6.000 € sono quelle note e più volte commentate, a questo si aggiunge quanto dichiarato dal commissario Figliuolo il quale ha affermato molto chiaramente che qualora (come probabile) le richieste fossero inferiori alle 35.000 ipotizzate (superiori alle domande dello stesso CIS) ci sarà tutta la disponibilità per valutare l’utilizzo del residuo per la stessa finalità.
È poco? E’ certamente qualcosa di mai fatto nelle precedenti catastrofi se si eccettua l’intervento del governo Berlusconi sul terremoto dell’Aquila, certamente è qualcosa di mai fatto dal centro sinistra.
Questi sono i fatti, poi c’è la propaganda”.
Secondo Bertozzi: “Il PD ed i suoi esponenti locali, strumentalizzando la vicenda in modo becero per soli fini elettoralistici, continua a chiedere ciò che sa perfettamente non è possibile ottenere e lo fa in maniera pretestuosa, senza indicare le coperture, senza indicare i criteri di rimborso (primo rischio assoluto, rimborsi a nuovo, criteri assicurativi, assistenziali? Cosa e come in sostanza), spacciando come ridicola una cifra che in molti casi (per ammissione degli stessi alluvionati) è assolutamente in grado di ripagare una parte più che consistente del danno specifico, e lo fa senza dire come trattare chi fino ad oggi – in casi del tutto simili – non si è vista riconoscere alcunché.
Non conosciamo il contenuto della mozione che sarà presentata in Consiglio Comunale ma anticipo che lo valuterema con molta attenzione, e non avremo difficoltà a sostenerla qualora questo si presenti come un vero tentativo di risolvere ed aiutare il disagio delle popolazioni alluvionate, e non si risolva – come accaduto fino ad oggi – in un pretestuoso attacco al Governo, la sosterremo qualora oltre alle richieste si indichino anche le soluzioni da percorrere e soprattutto qualora si riconosca quello che è stato fatto fino ad oggi – ed è tanto – per risolvere l’emergenza.
Senza entrare qui nel dettaglio delle cifre, il PD deve riconoscere che gli enti locali, governati anche dai suoi sindaci, hanno ottenuto tutti – e dico tutti – i ristori per gli interventi in somma urgenza messi a terra in quel terribile maggio del 2023, il PD deve riconoscere che molti degli interventi in urgenza che sono stati finanziati e che oggi sono in cantiere, vanno a coprire – con i soldi del Commissario e quindi con i soldi degli Italiani – interventi di messa in sicurezza del territorio che la Regione Emilia Romagna non ha fatto negli ultimi decenni.
Con le richieste in urgenza sono stati finanziati interventi vecchi di almeno 15 anni, con gli interventi in urgenza si andranno a realizzare le casse di espansione che non sono state fatte nonostante i fondi disponibili, e così si potrebbe continuare per ore.
Abbiamo due strade di fronte a noi, continuare su questa polemica sterile e dannosa o riconoscere errori e responsabilità e da lì partire per costruire il futuro.
Chiedere conto delle responsabilità ad una Regione che non ha risposto, spero che la Priolo lo faccia in Consiglio Comunale a Faenza quando sarà nostra ospite, non è lesa maestà, è un diritto della politica e dei cittadini.
Chiedere aiuto al Governo per risolvere problemi del territorio non è uno sgarbo, ma se lo si fa in maniera seria, strutturata, collaborativa, organica e non pretestuosa, polemica e acritica”.
Bertozzi torna a rivolgersi al sindaco di Faenza: “Sindaco Isola, sa qual è l’offesa? L’offesa è che nell’ultimo ventennio è stato abbandonato un territorio a sé stesso, non si è intervenuti per metterlo in sicurezza seguendo le linee fissate dalle stesse istituzioni Regionali, non si sono utilizzati i fondi disponibili, si sono millantati successi inesistenti crollati sotto la forza della piena, si è causato un danno erariale concedendo proroghe a società decotte senza ottenere nulla. Questa è la prima offesa.
Sindaco Isola, candidato Barattoni, candidato De Pascale, partite dal riconoscere le responsabilità oggettive che si sono accumulate fino ad oggi e a quel punto insieme – dati alla mano e spirito di collaborazione come guida – chiediamo al Governo di aumentare la grande attenzione che è già stata data al nostro territorio, misurabile sia in risorse economiche che in struttura perché i lavori che nell’ultimo anno sono stati portati a termine e sono in progetto non sarebbero stati possibili senza l’intervento del Governo, lo sapete voi e lo sappiamo noi.
Non lo farete come ipotizzabile? Beh allora proseguiamo pure su questa strada che state battendo con grande clamore e ognuno si assumerà le proprie responsabilità”.