L’Ausl della Romagna, in collaborazione con i Comuni di Cotignola e Bagnacavallo e con l’Unione dei comuni della Bassa Romagna, ha promosso un progetto sperimentale per l’utilizzo della comunicazione alternativa aumentativa (Caa) all’interno delle case di comunità, a partire da quelle di Cotignola e Bagnacavallo.
Lo scopo è quello di umanizzare i luoghi di cura e migliorarne l’accessibilità, grazie a un linguaggio comune e condiviso capace di fornire punti di riferimento che includano tutti.
La Caa è un insieme di strumenti e metodologie finalizzati alla comunicazione di bisogni, desideri e informazioni. Si serve di un sistema iconico che permette comunicazione e comprensione sfruttando prevalentemente il canale visivo.
L’utilizzo della Caa quindi è un utile supporto comunicativo che, superando il canale linguistico, rende fruibili messaggi e informazioni a tutte le persone superando le barriere di età, lingua parlata, funzionamento cognitivo, accogliendo quindi bisogni comunicativi complessi temporanei o permanenti.
Il progetto sperimentale ha come obiettivo l’etichettatura degli spazi delle case di comunità di Cotignola e Bagnacavallo, per migliorarne la fruibilità e le informazioni rispetto ai servizi che in esse hanno sede. Più nello specifico, l’utilizzo della simbologia Arasac si rivolgerà a un’utenza che già conosce lo strumento (si pensi per esempio agli utenti dei servizi di logopedia infantile e dell’ambulatorio di medicina riabilitativa infantile), a minori che per età non hanno ancora acquisito la lettoscrittura e più in generale all’utenza che per problemi linguistici o per altre fragilità non fruiscono o fruiscono solo parzialmente delle indicazioni scritte. L’utilizzo dei simboli, infine, può migliorare nell’utenza la percezione di «essere accolti» dagli stessi servizi che trovano sede all’interno delle due case di comunità.
Nel Comune di Cotignola il progetto che riguarda gli spazi della casa della comunità si inserisce nel progetto «Cotignola fantastiCAA: tra storia e storie», con diversi interventi curati dalla biblioteca «Varoli» nel 2023 e 2024 per rendere la città più accessibile e inclusiva, tra cui la donazione di libri inclusivi per la sala di attesa dell’ambulatorio pediatrico.
La cooperativa sociale Il Cerchio gestisce ReciprocaMente, un centro servizi e consulenze in comunicazione aumentativa e alternativa unico in Romagna e specializzato nella pratica clinica della Caa.
Il progetto è stato finanziato con i fondi della Legge regionale 19 del 2018 «Promozione della salute, del benessere della persona e della comunità e prevenzione primaria».