Il giocatore dell’OraSì Ravenna Tommaso Oxilia è intervenuto ieri in videoconferenza all’appuntamento con le scuole dedicato al basket per il progetto “Un campione in classe” organizzato dall’Ufficio Scolastico Regionale – ambito territoriale di Ravenna – insieme al Coni point cittadino.
Sono stati oltre 600 gli studenti delle scuole primarie e secondarie del territorio che, insieme ai loro docenti, hanno partecipato all’incontro, in rappresentanza degli Istituti Comprensivi ‘Novello’ di Ravenna, IC di Castelbolognese, IC di Conselice, della Scuola Media Ricci-Muratori, dell’ITC Ginanni, dell’IPS Olivetti Callegari e della scuola di Massa Lombarda. Per oltre un’ora il giocatore ha ripercorso il suo cammino personale e sportivo, rispondendo con grande coinvolgimento alle tante curiosità e domande poste dai ragazzi.
“Ho scelto di giocare a basket fin da piccolo anche se avevo cominciato con il calcio – ha raccontato Oxilia – Dopo i primi tempi passati in Liguria, tra Loano e Imperia, a 15 anni sono stato chiamato dalla Virtus Bologna e, insieme alla mia famiglia che mi ha sempre sostenuto, abbiamo deciso di iniziare questa avventura in uno dei settori giovanili più importanti in Italia, dove sono stato quattro anni. Da lì è iniziata la mia carriera”.
L’esterno 22enne ha vestito per 70 volte la maglia azzurra delle Nazionali giovanili e con l’Under 19 ha ottenuto una prestigiosa medaglia d’argento ai Mondiali in Egitto del 2017, entrando anche nel miglior quintetto della manifestazione, come ha ricordato il giornalista Umberto Suprani nella presentazione. “Il canestro a cui sono più affezionato è quello contro il Giappone a pochi secondi dal termine, decisivo per il passaggio in semifinale. Anche il numero di maglia che porto, il 23, è legato a quell’evento: da piccolo avevo scelto il 10 perché era quello dei grandi campioni del calcio. Poi ai mondiali in Egitto non era disponibile e ho indossato quasi per caso il numero 23 e, visto come è andata, da allora l’ho mantenuto”.
Oxilia ha poi parlato dell’alimentazione di uno sportivo, del suo idolo di sempre (“Kobe Bryant”), del suo rituale prepartita (“due canestri da sotto prima dell’inizio di ogni gara”), della volontà di non arrendersi mai nemmeno dopo l’infortunio, degli allenamenti durante il lockdown fino all’arrivo a Ravenna, dove ha costruito insieme ai suoi compagni un ottimo gruppo.
“L’attrattività del nostro territorio passa anche da una corretta promozione dell’attività sportiva – ha aggiunto il sindaco di Massa Lombarda, Daniele Bassi, presente in rappresentanza della Bassa Romagna che conta 9 comuni sui 18 della provincia di Ravenna – Apprendere, imparare, confrontarsi è un grande dono. E voi ragazzi non smettete mai di inseguire le vostre speranze e i vostri desideri”.
Gli incontri, che vedono protagonisti atleti giovani e affermati che militano nelle squadre ravennati, hanno la finalità di approfondire la conoscenza di una disciplina sportiva (sono stati coinvolti, oltre alla pallacanestro, calcio, scherma, pallavolo, ciclismo e arrampicata) e dare ai ragazzi la possibilità di relazionarsi con “atleti-campioni” che hanno intrapreso un percorso sportivo a livello nazionale.