Nella cornice balneare del Circle Beach by Marabou di Marina di Ravenna, l’OraSì ha presentato un pezzo della sua nuova collezione: il playmaker statunitense Austin Tilghman, classe 1995 nativo del Delaware, che con il coetaneo Lewis Sullivan forma una coppia a stelle e strisce giovane e inedita in Italia.
Dopo l’accoglienza (in inglese) del presidente del Basket Ravenna, Roberto Vianello, come sempre attento alla concretezza e lontano dai proclami di inizio stagione, è stato coach Alessandro Lotesoriere ad introdurre il giocatore: “La scelta di Austin è legata innanzitutto al ruolo, cercavamo un playmaker con specifiche caratteristiche fisiche che unite alla qualità nel gioco sul pick and roll hanno orientato su di lui la nostra scelta. Le referenze umane e di leadership in campo che sono arrivate su Austin hanno fatto il resto, poi la trattativa è stata veloce: nelle nostre chiacchierate ha condiviso con entusiasmo la volontà di un’esperienza in Italia e il progetto tecnico che gli è stato prospettato.
Una casella del roster che si è riempita presto, a completamento del reparto esterni che già contava i giocatori che avevamo sotto contratto. Giocatori che hanno capito il momento vissuto dal Basket Ravenna questa estate e di cui mi preme ancora sottolineare l’entusiasmo e l’attaccamento con cui hanno voluto continuare il loro percorso qui”.
Ha poi preso la parola il protagonista di giornata, Austin Tilghman:”Sono molto contento di vivere questa grande opportunità che la società e il coach mi hanno dato. Sono arrivato pochi giorni fa, sto entrando nelle dinamiche della città e del team e percepisco già tanto entusiasmo. I miei compagni di squadra sono speciali, stiamo lavorando in allenamento per conoscerci e costruire la nostra identità, il clima è molto buono, ci aspettano due partite nei prossimi giorni e siamo pronti a continuare il nostro processo di crescita”.
Sul basket europeo e il passaggio in Italia: “Il basket in Europa è molto diverso da quello americano, meno spettacolare e più tecnico, con meno uno contro uno e più gioco di squadra, mismatch ed una maggiore attenzione all’organizzazione in campo. Ho imparato molto, dalla lettura delle situazioni offensive e difensive fino al rallentamento del gioco. Mi piace giocare il pick and roll sia a metà campo che in transizione, voglio lavorare di più sulla fluidità di tiro e apprendere quanto più possibile dal punto di vista tattico, essendo il campionato italiano molto tosto sotto questo punto di vista”.
Sull’altro americano del team, Lewis Sullivan: “Non lo conoscevo prima, ho solo visto le sue giocate e appena ho saputo che aveva firmato gli ho scritto un messaggio di benvenuto, non vedo l’ora di poter giocare insieme a lui. Abbiamo la stessa età, questo di sicuro può aiutare a costruire un buon rapporto fuori dal campo e rendere quindi più facile il feeling sul parquet tra noi e anche con il resto del gruppo”.
Sulla scelta del numero di maglia: “Quando ero all’Università per un lungo periodo né io né il mio agente abbiamo ricevuto proposte, sono stati momenti difficili. E quando è arrivata l’occasione di giocare in Portogallo ho scelto il numero zero, a simboleggiare che, anche quando nessuno mi voleva, il duro lavoro quotidiano, la tenacia e la voglia di guardare avanti mi hanno incoraggiato a far meglio fino a guadagnare nuove opportunità. È un numero molto speciale per me”.
L’ultimo pensiero è per i suoi nuovi tifosi: “Dopo due anni difficili e tante ore passate in casa essere qui in un posto così bello, sul mare, mi fa pensare ad un nuovo inizio. Non vedo l’ora di poter giocare nuovamente davanti al pubblico e ai tifosi dico di sostenerci con passione, sia sui social ma anche dal vivo, sperando di vederli in buon numero sugli spalti in questa stagione”.