Derby amaro per la Rekico, tradita dalle percentuali offensive e da un primo quarto da dimenticare. I faentini tirano con il 28% dal campo con un incredibile 7/34 da tre punti, troppo poco per battere una delle squadre costruite per salire in serie A2 come i Tigers. Nonostante tutto però il carattere ha permesso di arrivare ad un finale punto a punto, ottima base per riprendere la corsa in campionato. In classifica i Raggisolaris sono ancora al primo posto ma in coabitazione proprio con Cesena e dunque le chance per un posto in Coppa Italia restano immutato. Da applausi è stato soprattutto il PalaCattani, gremito e festante per tutta la gara.
L’approccio alla gara della Rekico non è dei migliori ed infatti si fa sorprendere dalla difesa cesenate, brava a chiudere ogni soluzione in attacco. I Tigers si portano sul 22-12 grazie a nove punti di Raschi, prendendo l’inerzia del match. Faenza in attacco trova canestri soltanto da Venucci, autore di 16 dei 26 punti complessivi del primo tempo, e riesce al massimo a portarsi sotto di sette lunghezze (26-33), arrivando all’intervallo sul 26-35. Il riposo serve a riordinare le idee e infatti al rientro in campo, arriva la riscossa. Un break iniziale vale il 35-32, ma i Tigers rispondono a suon di canestri e con una tripla di Brkic ritrovano la doppia cifra: 42-32. La Rekico ha il merito di non mollare mai, portandosi in diverse occasioni sotto di tre punti, subendo però in ogni occasione i tiri pesanti cesenati. A 35’’ dalla fine Casagrande realizza il 53-58 poi a 15’’ Gay fallisce il canestro che avrebbe potuto regalare una incredibile rimonta.
Rekico Faenza 53 Tigers Cesena 61 (14-22; 26-35; 39-44)
FAENZA: Fumagalli 3, Gay 16, Costanzelli 6, Silimbani, Casagrande 3, Venucci 18, Zampa, Petrucci 7, Pambianco ne, Chiappelli, Santini ne, Petrini ne. All.: Friso
CESENA: Ferraro 2, Dagnello, Trapani 2, Rossi F. ne, Battisti 5, Papa 14, De Fabritiis 15, Raschi 11, Puntolini ne, Poggi ne, Sacchettini 4, Brkic 10. All.: Di Lorenzo.
Arbitri: Spessot – Zancolò
Note. Usciti per falli: Papa e Ferraro