Sette bambini ucraini sono stati accolti dalle Scuole S. Umiltà e inseriti all’interno dei percorsi educativi dell’istituto. Si tratta di un bambino al Nido, due alla scuola dell’infanzia Sacro Cuore S. Antonino, due alla scuola dell’infanzia S. Umiltà e due alla scuola primaria.
L’inserimento, reso possibile anche grazie all’aiuto di Caritas Faenza e di mediatori linguistici, ha lo scopo di dare ai bambini fuggiti dalla guerra l’opportunità di vivere momenti di gioco e socialità con i loro coetanei ed essere quindi un supporto concreto alle loro famiglie in questo grave tempo difficile.
In soccorso alla situazione è stata anche attivata una raccolta fondi con il comitato genitori della scuola, che ha raccolto 1.700 euro per il sostegno all’accoglienza e l’invio di viveri.
Il commento del pedagogista: “Forti gesti di accoglienza con le classi per l’inserimento dei bimbi ucraini e grande attenzione alle paure della guerra che riportano i più piccoli”
Le parole di Giuseppe Dalle Fabbriche, coordinatore pedagogico della scuola, fascia 0-6 anni. “La guerra è un tema che i bambini non dovrebbero mai conoscere personalmente. Oggi siamo chiamati a educare anche in questa difficile situazione, ecco perché insieme alle educatrici e alle maestre accompagniamo l’inserimento dei bambini ucraini innanzitutto con forti gesti di accoglienza da parte dei nostri stessi bimbi. Il primo giorno è stato regalato loro il disegno di un cuore di benvenuto con le bandiere dei nostri paesi, firmato con l’impronta di ogni pollice colorato. Siamo inoltre andati tutti insieme a teatro, perché anche l’arte scenica è un valido aiuto per ascoltare storie che possano allontanare almeno per un poco da una quotidianità difficile. Stiamo inoltre facendo molta attenzione alle domande che i più piccoli ci fanno su quanto sta accadendo e che riflettono la paura della guerra, spesso veicolata dalle TV. Ecco dunque che le educatrici hanno iniziato ad utilizzare letture pedagogiche dedicate al tema con lo scopo di rassicurarli e comunicare serenità in un tempo inevitabilmente percepito ancora più grande e pericoloso che per noi adulti. “
La nota della presidenza della Fondazione Marri-S.Umiltà
“Oggi siamo interpellati da una vicenda gravissima e del tutto inattesa, almeno ai più: una guerra abbastanza vicina a noi da farci paura, enormemente cruenta. Come un tempo hanno fatto con noi i nostri nonni e genitori, oggi tocca a noi regalare ai nostri piccoli, ai nostri ragazzi, ai nostri giovani la forza della serenità, la pienezza degli affetti, tocca a noi aiutarli a vivere questo tempo come tempo di dono. A tutti i nostri alunni, piccoli e grandi, è data l’occasione di donare attenzione, donare discrezione, donare tempo a bambini e ragazzi in fuga dalla guerra, attoniti di fronte a quanto sta avvenendo nelle loro vite, profughi con le donne della loro famiglia, se possibile, senza i loro amici, senza la loro casa.”