Riattivare i percorsi di assistenza domiciliare per i bambini affetti da autismo e recuperare entro settembre le ore di prestazioni riabilitative non usufruite per l’emergenza Covid. È la proposta di Manuela Rontini in un’interrogazione alla Giunta in cui sottolinea quanto sia importante per i minori che soffrono di questa patologia “mantenere un intervento integrato di collaborazione fra pediatri, specialisti, operatori dei diversi servizi sanitari e sociali, strutture educative e genitori per realizzare un percorso personalizzato”. Lo prevede il ‘Programma regionale integrato per l’assistenza territoriale alle persone con disturbo dello spettro autistico’ (Pria) del 2016 che, più in specifico, offre ai i bambini fino ai 6 anni, “un intervento abilitativo psicoeducativo-neuropsicologico di almeno 4 ore settimanali, da integrare con altre terapie condotte da operatori, opportunamente formati, appartenenti alle istituzioni che fanno parte del sistema curante”.
Purtroppo, spiega Rontini, a causa dell’emergenza coronavirus i trattamenti domiciliari sono stati interrotti e questo ha causato un “inevitabile stop ai progressi nel percorso di crescita dei bambini con conseguenti forti disagi e difficoltà, non solo organizzative, anche alle loro famiglie”. Da qui la richiesta delle stesse famiglie alle Aziende sanitarie di recuperare le ore di trattamento perse, nella fase della ripartenza, durante il periodo estivo.
Manuela Rontini chiede quindi alla Giunta di intervenire al più presto “per evitare che questi soggetti fragili siano chiamati a pagare un prezzo ulteriore”.