“Siamo state invitate in commissione Pari Opportunità in qualità di esperte. Ho accettato di partecipare come rappresentante di Linea Rosa, associazione che come sappiamo opera da oltre trent’anni al fianco delle donne maltrattate, sostenendo nel loro percorso di uscita della violenza”. A parlare è Alessandra Bagnara, presidente di Linea Rosa OdV, dopo l’episodio che nella giornata di ieri l’ha vista bersaglio di polemiche da parte del consigliere comunale di Forza Italia, Alberto Ancarani.
Ancarani, facendo riferimento al comma 6 dell’articolo 96 del REGOLAMENTO SUL FUNZIONAMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE, ha detto a Bagnara di non essere stata invitata da nessun consigliere e, di fatto, costretta ad abbandonare la commissione, alla sua prima convocazione dopo oltre due anni.
“Si tratta di un’occasione mancata per lavorare insieme ad un problema che riguarda tutti e tutte, ovvero la prevenzione e il contrasto alla violenza di genere”, aggiunge Bagnara.
Se le fosse stato permesso di parlare avrebbe portato all’attenzione dei nostri amministratori locali, eletti dalle cittadine e cittadini residenti nel Comune, alcuni importanti dati e informazioni.
Il Centro Antiviolenza quotidianamente:
– sostiene ed accompagna le donne che vi si rivolgono, in forma autonoma o perché attivate dalle Forze dell’ordine e/o servizi sociali, perché subiscono violenze;
– promuove progetti di prevenzione e sensibilizzazione sul tema (anche nelle scuole di ogni ordine e grado);
– mettendo in campo azioni per la sicurezza dei nuclei madre e figli.
Solo lo scorso anno Linea Rosa ha accolto 392 donne, nel 70% dei casi di nazionalità italiana, 236 di loro hanno figli, 366 hanno dichiarato di subire violenze, 21 sono le donne che sono state ospitate all’interno delle case rifugio a indirizzo segreto, insieme ai loro 22 figli e alle loro figlie.
“Sono 315 le donne che hanno dichiarato di subire violenza psicologica, 225 quella fisica, 155 quella economica, 98 stalking e 53 sessuale. Sappiamo bene tutti che le violenze che ogni donna subisce sono molteplici”, sottolinea la presidente di Linea Rosa.
“Nella stragrande maggioranza dei casi l’autore delle violenze è una persona conosciuta dalla donna e con la quale ha o ha avuto una relazione sentimentale. Sono, infatti, solo 5 – aggiunge – gli autori sconosciuti alla donna, mentre in 96 casi si tratta del coniuge, in 63 casi del convivente, in 123 del fidanzato o ex, 45 casi di altri parenti e in 24 di colleghi di lavoro o amici e conoscenti. In un caso la donna ha dichiarato di avere subito violenza da un gruppo mentre in 9 casi non è stato rilevato il dato”.