L’Oasi Podere Pantaleone di Bagnacavallo, sede operativa del Ceas Bassa Romagna, Zona di Protezione Speciale e Area di Riequilibrio Ecologico, riaprirà al pubblico in primavera: dal 3 aprile sarà infatti possibile accedervi liberamente e gratuitamente dalle 14.30 alle 18.30 la domenica e i giorni festivi.

Nel frattempo, durante la consueta pausa invernale, l’Associazione Lestes, che gestisce l’oasi, ha cercato come sempre di condurla al meglio, disturbando il meno possibile la fauna presente che non va in letargo. Ma anche durante i mesi più freddi gli operatori dell’associazione hanno potuto notare il continuo aumento della biodiversità che caratterizza il Pantaleone.

La notizia di inizio 2022 è infatti la conferma della presenza di una famiglia di tassi, mammifero molto schivo che vive all’interno di una tana con varie gallerie comunicanti. Agli ultimi mesi dello scorso anno, altra lieta notizia, risale invece l’avvistamento – avvenuto più volte – della faina e qualche mese prima anche della donnola. Due anni fa è arrivato poi il ghiro, ora in letargo, ma che in primavera ricomincerà a farsi sentire nel bosco di notte con i suoi tipici squittii.

Tra i tanti animali tradizionalmente attivi c’è invece la volpe, che si aggira fortuita e raramente di giorno e lascia dietro di sé piccole buche alla ricerca di micromammiferi. Così come l’istrice, che è più agevole incontrare in piena notte mentre si ciba delle mele cadute a terra e scava per ricercare i tuberi del gigaro o pan di biscia, una calla selvatica velenosa.

«In inverno i fotografi di Lestes, Flavio Bianchedi, Rudi Alpi e Renzo Gulminelli per citarne alcuni – racconta Roberto Fabbri, referente dell’associazione – spesso ci stupiscono con foto artistiche scattate al Pantaleone e quest’anno ammiriamo in particolare le immagini del piè di gallo nella neve e i tanti balzi funambolici da un albero all’altro degli scoiattoli, iperattivi nella ricerca di cibo. Grazie ancora all’instancabile pazienza dei fotografi che frequentano l’oasi anche con temperature sotto zero e ai loro meravigliosi scatti, da molti anni viene confermata tra gli uccelli la presenza dello sparviere, un falco predatore di altri volatili, della poiana e di tanti passeriformi stanziali, svernanti e di passo. Il picchio rosso maggiore è stato ritratto più volte in volo colorare intensamente l’aria con il bianco, rosso e nero del suo piumaggio, mentre la ghiandaia dipinge le foto col suo intenso azzurro e nocciola.»

«Siamo molto orgogliosi come Amministrazione comunale – commenta l’assessora all’Ambiente Caterina Corzani – del fatto che il Podere Pantaleone dopo tanti anni ci stupisca ancora con nuovi e numerosi insediamenti di fauna di pregio naturalistico. Segno evidente della buona gestione dell’area che ne permette la crescita in termini di biodiversità, facendo dell’oasi uno scrigno sempre più prezioso a livello ambientale. Il nostro ringraziamento va anche ai fotografi dell’Associazione Lestes per l’infaticabile opera di monitoraggio che realizzano attraverso i loro appostamenti e per le splendide immagini che ci regalano.»

Di proprietà del Comune, l’Oasi Podere Pantaleone – acquisita nel 1988 – divenne Area di Riequilibrio Ecologico nel 1989 per poi essere riconosciuta come Sito di Importanza Comunitaria nel 2006 e successivamente Zona Speciale di Conservazione.

Il Podere Pantaleone, un tempo proprietà della famiglia Guerrini e in seguito della famiglia Pirazzoli, quest’ultima detta Pavlêna, ha un’estensione di circa 9 ettari.

Fino agli anni Cinquanta del secolo scorso era del tutto simile ai poderi che lo circondavano, con vecchi filari di vite sostenuti da grandi alberi capitozzati e, tra un filare e l’altro, lunghe strisce di terra coltivata, la cosiddetta “piantata”. Poi, in pochi anni, il paesaggio intorno venne trasformato dalle nuove tecniche agricole, mentre il podere conservò il suo aspetto.

Nel corso degli anni gli alberi dei filari si sono estesi senza impedimenti creando un bosco interrotto solo da piccoli spazi erbosi, dove la fauna ha ritrovato l’ambiente naturale ideale.

Al suo interno si trovano la flora e la fauna tipiche della Pianura Padana almeno fino al dopoguerra. Crescono accanto a querce, pioppi neri e olmi, vari arbusti delle antiche siepi, poi tanti fiori spontanei che l’uso di erbicidi ha reso ormai introvabili.

Inoltre sono presenti numerosi alberi secolari e uno di questi, un grande pioppo nero con circonferenza di oltre 5,6 metri, è stato inserito nel primo elenco ufficiale degli Alberi Monumentali d’Italia.

L’habitat del Podere Pantaleone è ideale per animali di ogni tipo: mammiferi, anfibi, rettili, invertebrati. Per gli uccelli, poi, è un vero paradiso, luogo ideale per la nidificazione, la ricerca del cibo e rifugio per molte specie, tra queste sparviere, lodolaio, gufo, assiolo, barbagianni, upupa.

L’oasi è fruibile attraverso sentieri e varie installazioni.

Il Podere Pantaleone si trova a Bagnacavallo lungo la via omonima, laterale di via Stradello.

Le visite guidate sono possibili durante l’intero anno per scolaresche e piccoli gruppi. Necessaria la prenotazione con un congruo anticipo. Indispensabile il massimo rispetto delle norme anti Covid-19.

Informazioni, segnalazioni e prenotazioni:

Podere Pantaleone (347 4585280)

Ufficio Informazioni Turistiche (0545 280898)

www.poderepantaleone.it

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