Una nuova ispezione in un’azienda del porto ha portato alla scoperta di 20 lavoratori assunti in maniera irregolare, senza il rispetto del contratto collettivo nazionale. L’azienda inoltre non versava ai lavoratori in questo modo i contributi. La realtà imprenditoriale al centro dell’accertamento dell’Ispettorato del Lavoro è una ditta che lavora in appalto nell’area portuale. Gli ispettori hanno scoperto anche la presenza di un lavoratore “a chiamata”, il quale aveva superato le giornate di lavoro consentite per questa tipologia di contratto.
Con queste tipologie di accordi lavorativi, l’azienda abbatteva gli oneri contributivi e poteva offrire sul mercato tariffe più vantaggiose, mettendo in piedi una vera e propria concorrenza sleale, oltre ad evadere i contributi obbligatori per legge.
Ai lavoratori non erano nemmeno riconosciute le giornate di riposo.
Sono quindi state contestate sanzioni per 60 mila euro e sono stati recuperati contributi per 25 mila euro.