Dopo la crisi vissuta nel 2020 a causa dell’emergenza sanitaria ed economica, il 2021 avrebbe dovuto essere l’anno del rilancio per il settore dei trasporti. Ma si può parlare di vera ripresa? Per rispondere a questa domanda e capire le evoluzioni che hanno trasformato il comparto dei mezzi pesanti per il trasporto di merci e persone dopo il primo anno di pandemia sia a livello nazionale, sia a livello locale, Continental ha realizzato la seconda edizione dell’Osservatorio sui macro-trend del trasporto pesante. Lo studio fa emergere le tendenze evidenziate dallo sviluppo del parco circolante in Italia e in Emilia Romagna, attraverso l’analisi dei dati sulle immatricolazioni, i tipi di alimentazione, l’anzianità e la categoria euro.
Trasporto merci, le immatricolazioni a Ravenna sono 211 nel 2021
Il comparto dei mezzi pesanti per il trasporto merci in Italia ha chiuso il 2021 con 24.168 immatricolazioni, in crescita rispetto al 2020 del 23,2%. L’Emilia Romagna segue il trend positivo nazionale e immatricola 2.154 nuove targhe, facendo registrare un incremento del 26,2% rispetto all’anno precedente.
Anche Ravenna mostra risultati positivi seppur inferiori alla media regionale: qui, la crescita è del 5% con 211 nuovi mezzi.
Anche il settore nazionale del trasporto persone mostra un importante segnale di crescita, con 4.091 mezzi immatricolati nel 2021 a fronte dei 3.404 del 2020 (+20,2%). Uno scenario contrastante si presenta invece a livello locale: tra le regioni in negativo, seppur leggermente, c’è anche l’Emilia Romagna, che immatricola 307 mezzi contro i 315 dei 12 mesi precedenti (-2,5%). Poco brillante la performance di Ravenna, che con 6 nuove immatricolazioni (contro le 12 dell’anno precedente) registra un calo del 50%.
Alimentazione autobus, l’elettrico sfiora l’1%
Nel 2021 in Italia il parco circolante di autocarri merci ha raggiunto le 4.290.042 unità. A livello di alimentazione, la situazione nazionale rimane pressoché invariata rispetto al 2020 con una netta predominanza del gasolio. Si nota una crescita, seppur timida, delle alimentazioni alternative.
In Emilia Romagna l’elettrico tocca lo 0,3% e l’ibrido lo 0,4%. Il gasolio rimane preponderante e copre l’89,4% del parco; il metano è quasi al 5% e la benzina poco sopra il 3%.
In linea con la percentuale regionale, Ravenna ha lo 0,1% di autocarri elettrici e lo 0,4% di ibridi. I mezzi a gasolio si attestano all’88,9%, seguiti dal metano al 5,8%.
Il parco autobus nel nostro Paese registra invece, nel 2021, 100.199 unità. Anche in questo contesto, dal punto di vista dell’alimentazione, il panorama è stabile rispetto al 2020, sebbene con qualche piccolo segnale di miglioramento: la maggioranza dei mezzi in circolazione rimangono a gasolio, mentre le quote di elettrico e ibrido crescono ma non superano l’1%.
In Emilia Romagna le alimentazioni ibride ed elettriche sono entrambe a quota 0,4. Il gasolio raggiunge l’84,1% e il metano il 13%. Il ricorso alla benzina è pressoché nullo.
Anche a Ravenna il mercato degli autobus è dominato dal gasolio con una quota del 96,6%, seguito dal metano al 2%. L’elettrico sfiora l’1%, superando come forma di alimentazione la benzina (0,6%).
Gli autobus Euro 5 e 6 a Ravenna sono il 48,3%
Le categorie euro più presenti a livello nazionale nel comparto del trasporto merci sono Euro 5 ed Euro 6 che, insieme, crescono e nel 2021 raggiungono il 35% del totale. Una percentuale elevata che supera la quota delle categorie più vecchie, dalla 0 alla 2. Ciò nonostante, è da notare quanto sia ancora diffusa la classe Euro 0 che, da sola, arriva al 15%.
La situazione è migliore in Emilia Romagna, dove gli Euro 0 si attestano all’11,1% e, in generale, le classi più vecchie fino all’Euro 2 raggiungono una percentuale del 27,6%. Le classi meno inquinanti, Euro 5 e 6, si arrampicano quasi al 40% (38,7%, per la precisione).
A Ravenna il quadro è in linea con quello regionale: gli Euro 0 rappresentano una quota pari al 12,1% del parco circolante, mentre le categorie Euro 5 ed Euro 6 raggiungono il 35,4%.
In aumento rispetto al 2020, in Italia, la percentuale di autobus appartenenti alle categorie Euro 5 ed Euro 6 si attesta al 42,3%. Stupisce negativamente la quota degli autobus di categoria Euro 0 ancora in circolazione, che rappresentano l’11,8% del parco.
Nettamente migliore la situazione in Emilia Romagna, dove gli Euro 0 sono ormai soltanto il 6% del parco circolante, mentre gli Euro 5 ed Euro 6 arrivano addirittura al 53,2% (un autobus su due, dunque).
Il quadro è leggermente meno brillante nella provincia di Ravenna: qui, gli Euro 0 sono il 5,2% e le classi più giovani, Euro 5 e 6, insieme raggiungono una quota pari al 48,3%.
Gli autobus che hanno al massimo 5 anni a Ravenna sono il 22,1%
Il trasporto merci italiano è caratterizzato da una preponderanza di mezzi tra i 15 e i 20 anni e le categorie “da 30 anni in poi” rappresentano il 15% del parco circolante. I veicoli recenti “da 0 a 10 anni” arrivano al 33,3%, anche se risulta ancora basso il dato relativo agli autocarri di massimo un anno (4%).
In Emilia Romagna la fascia d’età più diffusa è invece quella dei 10-15 anni (18%). Le percentuali si abbassano considerando le categorie più giovani: il 36,7% dei mezzi ha massimo 10 anni e solo il 3,8% massimo un anno. I mezzi oltre i 30 anni sono l’11,3%.
Anche a Ravenna la fascia più rappresentata è quella tra i 10 e i 15 anni, con una percentuale simile a quella della media regionale (18,8%). I mezzi che hanno al massimo un anno sono il 3,3% e i più datati, quelli sopra i 30 anni, sono invece il 12,1%.
Per il trasporto persone nazionale la fascia di anzianità tra 0 e 5 anni rappresenta il 20,5% del totale. Una quota in crescita di un punto percentuale rispetto allo scorso anno, ma ancora altamente superata dalla quota di mezzi vecchi di oltre 20 anni, che nel 2021 raggiunge il 26,9%.
La situazione migliora in Emilia Romagna, dove la fascia di oltre 20 anni scende al 19,9% e quella di massimo 5 anni arriva al 27,1%. La fascia più rappresentata è quella tra i 15 e i 20 anni (22,2%). A Ravenna la fascia più rappresentata è invece quella tra i 20 e i 30 anni, con una quota pari al 19,3%. Gli autobus più recenti, quelli che hanno al massimo 5 anni, sono il 22,1%. Una quota consistente e pari al 23,9% ha invece oltre vent’anni.