Eseguito per la sala d’aspetto del reparto per l’idroterapia dell’Ospedale faentino, il Grande vaso fu realizzato nel 1926.  Lo splendido motivo d’ornato che riveste interamente il manufatto rimanda, infatti, al periodo di transizione stilistica dal gusto liberty a quello déco, iniziato dal ceramista faentino negli anni post bellici. Il vaso, che si sviluppa in verticale con un ampio corpo espanso appoggiato a una piccola base circolare, è impreziosito, nella parte sommatale lateralmente al corpo, da due anse a volute dorate che racchiudono piccole maschere di medusa. La fantasia creativa dell’artista esibisce livelli molto alti, oltre che per la forma già evidenziata, soprattutto per la soluzione dell’ornato resa con grande ricercatezza cromatica. La decorazione a soggetto marino ricopre l’intero corpo facendo risaltare la varietà di pesci e alghe policrome su di uno sfondo subacqueo di una cupa lucentezza nei toni dell’azzurro.

Pietro Melandri nasce a Faenza ma si trasferisce presto a Milano, dove lavora come decoratore e frequenta i corsi serali di scenografia all’Accademia di Brera. Tornerà definitivamente a Faenza solo dopo la prima guerra mondiale. Il definitivo riconoscimento di Meandri arriva nel 1937 quando vince il Gran Premio Ufficiale per la scultura alla mostra di Parigi con il pannello raffigurante Perseo e Medusa. Dopo la seconda guerra mondiale collaborerà anche con architetti del calibro di Gio Ponti.

Muore nel 1976 nella sua città natale.

Curiosità

Nel 1922, l’incontro tra il ceramista Pietro Melandri e l’industriale ravennate Umberto Focaccia diede vita, almeno per un decennio, alla ditta Focaccia & Melandri che marcava la propria produzione con la sigla FM accompagnata dal cerchietto con l’astorre.

Un esempio di questa produzione la ritroviamo a Predappio nella Casa dei Sanitari costruita tra il 1929 e 1931 su progetto di Florestano Di Fausto. Il complesso sanitario comprendeva un corpo principale e due corpi retrostanti. Proprio nella muratura esterna di questi edifici “gemelli” sono visibili i ventisette medaglioni in ceramica ordinati alla ditta Focaccia & Melandri nel 1929.

L’opera alla fine della mostra rientrerà nella sala museale del Presidio Ospedaliero di Faenza