L’indagine: “Le proposte ricettive dell’Emilia Romagna sui principali portali di commercializzazione”, è stata presentata oggi, in occasione dell’appuntamento annuale con il TTG di Rimini, in un convegno, a cura di Assohotel Confesercenti E.R., dal titolo: Affitti brevi e concorrenza nel mercato turistico ricettivo.
Hanno partecipato Filippo Donati, presidente Assohotel Confesercenti E.R., Andrea Corsini, assessore al Turismo e Commercio della Regione E.R., Stefano Bollettinari, direttore Confesercenti E.R. e Alessandro Tortelli, direttore del Centro Studi Turistici di Firenze.
L’indagine commissionata al centro Studi di Firenze da Confesercenti E.R. , ha preso in esame le proposte ricettive (tra appartamenti, case, monolocali, ville, residence, casali, mobile-home, agriturismi, rustici, bungalow, b&b, cottage) dell’Emilia Romagna sui principali portali di commercializzazione nell’ultimo mese e ha messo in evidenza che il fenomeno delle locazioni brevi a scopo turistico ha raggiunto dimensioni significative e preoccupanti tanto da dar luogo a concorrenza sleale con le altre forme di ricettività e a una vera e propria turbolenza nel mercato degli affitti abitativi.
Su Homeaway le offerte nel nostro territorio sono in totale 2866. Di queste il 56% sono gestite da privati, mentre quelle gestite da agenzie sono il 44%. Il maggior numero si trova a Bologna (872) seguita da Rimini (781), Ferrara (554).
Sul portale Casevacanza.it sono 1267 le offerte in regione, di cui il 24% è gestito da agenzie immobiliari e 75.9% da privati.
Booking.com offre 5766 proposte in E.R. di cui 961 b&b e 273 affittacamere. Di questi il 17.6%, 218 annunci, non ha apparentemente una corrispondenza ufficiale.
Tripadvisor presenta 8824 offerte, di cui 2021 case vacanze e 1282 riguardanti altri alloggi.
Hometogo, che raggruppa in un unico sito tutte le offerte, propone 36.913 strutture, di cui 14000 appartamenti, 4500 camere private e 5000 case con un prezzo medio di 106€.
Airbnb, altro colosso delle case vacanze, solo in Emilia Romagna, a settembre ha proposto 11.727 annunci di cui il 65,6% di case intere o appartamenti. La tariffa media di questo portale è di 77€, comprensiva di spese di pulizia; la occupancy rate è invece pari al 62.6%.
Per Filippo Donati, presidente di Assohotel- Confesercenti: “le attività albergherie soffrono di una concorrenza sleale poiché si trovano a competere con attività che non hanno le stesse regole fiscali e di sicurezza a cui non posso sfuggire quelle regolari. Sottolineiamo un’altra volta che non chiediamo l’eliminazione di determinate forme di accoglienza o ricettività, anzi, le riteniamo una ricchezza ed una occasione in più di sviluppo, ma devono competere a pari condizioni con le altre forme di ricettività e devono essere in grado di garantire ai turisti il diritto di trascorrere la propria vacanza in una struttura con standard di sicurezza e qualità europei.’”.
Per Stefano Bollettinari, direttore di Confesercenti Emilia Romagna “l’offerta turistica degli affitti brevi gestita in forma non imprenditoriale sui grandi portali online ha assunto una dimensione molto ampia e preoccupante anche in Emilia Romagna e non si può certo dire che si tratti di forme integrative di reddito o attività occasionali. E’ diventata una vera e propria attività economica e quindi devono valere le stesse regole per chi opera sullo stesso mercato, a partire dalla cedolare secca del 21% prevista dal D.L. 50/2017, in larga parte disattesa e oggetto di continui ricorsi, ma più complessivamente queste attività vanno assoggettate agli stessi adempimenti delle altre strutture ricettive più tradizionali.
Importanti città in tutto il mondo stanno regolamentando il fenomeno delle locazioni brevi che sta alterando il mercato degli affitti abitativi, anche ponendo notevoli limitazioni temporali, soprattutto se i proprietari non vivono stabilmente negli appartamenti o hanno previsto l’obbligo di autorizzazioni specifiche per svolgere questa attività. Regole più stringenti e maggiori controlli fiscali sono necessari anche in Italia”