Oggi si è riunita la commissione consiliare 5 “Bilancio, partecipate, personale, patrimonio” per esaminare la delibera riguardante l’assestamento di bilancio 2020/2022. La delibera verrà discussa nel consiglio comunale del 30 giugno.

 

Le misure adottate nell’ambito dell’emergenza sanitaria Covid-19 e le conseguenti ricadute sul tessuto economico e produttivo, stanno producendo rilevanti ripercussioni finanziarie anche sui bilanci degli enti locali, in particolare per quanto riguarda le entrate.

A fronte delle prevedibili riduzioni di entrata il Governo ha previsto un fondo di 3 miliardi destinato ai Comuni per garantire le funzioni fondamentali, di cui un acconto, pari al 30%, è già stato erogato, mentre il conguaglio sarà oggetto di un decreto di riparto che verrà emanato entro il 10 luglio.

Il Governo ha poi introdotto alcune specifiche norme, a sostegno della parte corrente dei bilanci comunali, quali: 140 milioni al fondo a sostegno della locazione; un incremento di 90 milioni del fondo per la non autosufficienza; uno stanziamento di 150 milioni per il finanziamento dei centri estivi e per il contrasto alla povertà educativa; copertura al fondo per il sostegno alimentare alle famiglie pari a 400 milioni (già assegnato); copertura dell’esenzione della prima rata Imu per le strutture turistico ricettive, con un fondo stanziato pari a 74,9 milioni; 100 milioni a copertura del minor gettito dell’imposta di soggiorno; copertura dell’esenzione per il periodo maggio-ottobre della Tosap/Cosap dei pubblici esercizi.

Un’ulteriore fondo per 2,5 miliardi è stato garantito dal presidente del Consiglio ai sindaci per compensare le ulteriori perdite che inevitabilmente si produrranno nei bilanci locali nei prossimi mesi.

Pur in presenza di questi importanti sostegni statali, nell’assestamento si è ritenuto di ricalibrare le previsioni di bilancio 2020 ed in particolare quelle delle entrate tributarie ed extratributarie, tenendo conto delle sole risorse certe, senza considerare i contributi citati di cui non è stato ancora definito il riparto.

L’operazione di riallineamento delle entrate e del fabbisogno di spesa è avvenuta pertanto utilizzando sostanzialmente l’avanzo di amministrazione libero 2019, rinviando l’assestamento definitivo ad un ulteriore atto di verifica degli equilibri da effettuarsi in rapporto all’effettiva evoluzione dello scenario economico e sociale potendo far conto su importanti risorse non utilizzate in questa fase.

 

“Abbiamo attraversato un’emergenza sanitaria senza precedenti – dichiarano il sindaco Michele de Pascale e l’assessora al Bilancio Valentina Morigi – e pur nelle difficilissime contingenze che hanno richiesto, e probabilmente richiederanno, operazioni straordinarie per il sostegno della comunità e delle attività economiche, il bilancio del Comune di Ravenna si mantiene sano e solido.

La gestione virtuosa e lungimirante delle risorse comunali è stata fondamentale per fronteggiare la fase emergenziale e ci ha permesso di mettere in campo tutte le misure necessarie per supportare i cittadini e le cittadine, come, solo per fare alcuni esempi, l’anticipo della cassa integrazione e del bonus autonomi, l’intervento straordinario per l’abbattimento della tari, la riduzione delle rette dei nidi, il rinvio del pagamento della prima rata dell’Imu.

Contemporaneamente siamo in grado di continuare a garantire tutti i servizi e di confermare la totalità del piano investimenti”.

 

Per ciò che riguarda la parte corrente, le entrate tributarie vengono rideterminate a meno 12,390 milioni tenuto conto degli effetti delle misure adottate per contrastare il Covid -19.

Riguardo all’Imu, si rettifica la previsione del gettito di competenza (meno 2 milioni), quella relativa al recupero delle quote pregresse (meno 2 milioni) e dei versamenti tardivi (meno 399.000 euro).

Per la Tari si prevede una riduzione di 5 milioni ascrivibile alla scontistica che si intende adottare in favore delle utenze non domestiche maggiormente esposte alle misure restrittive.

Ulteriori riduzioni sono previste a titolo di Tosap (meno 950.000), Icp (meno 400.000 euro), pubbliche affissioni (meno 150.000 euro), addizionale Irpef (meno 200.000 euro), imposta di soggiorno (meno 1,800 milioni), Tasi (meno 199.000 euro).

Il Fondo di solidarietà comunale viene adeguato a più 709.00 euro.

 

Le entrate da trasferimenti pubblici incrementano complessivamente di 7,643 milioni.

L’incremento è prevalentemente ascrivibile ai maggiori trasferimenti statali, a titolo di acconto, pari al 30%, del fondo straordinario anti Covid (2,888 milioni), per interventi di sanificazione (174.000 euro), per contributo minore gettito Tasi (878.000 euro). Altri contributi riguardano assegnazione di fondi a rilevanza sociale.

Le entrate extratributarie si riducono, complessivamente, di 8,052 milioni.

Il calo è prevalentemente ascrivibile alle rettifiche alle previsioni di sanzioni amministrative per violazioni al codice della strada (meno 5,821 milioni) effettuate tenuto conto del sostanziale azzeramento di traffico automobilistico nel periodo di lockdown. 

Importanti flessioni si registrano sul piano delle rette per la fruizione dei servizi scolastico-educativi (meno 2,213 milioni), peraltro correlate ad economie derivanti dalla chiusura delle scuole.

Si registra, di contro, un incremento dei dividendi societari per 2,443 milioni in relazione a quanto emerge dal bilancio di esercizio di Ravenna Holding.

 

Gli stanziamenti per spese correnti, al netto delle riduzioni al Fondo crediti di dubbia esigibilità (meno 5,629 milioni) aumentano di 3,621 milioni. L’incremento è imputabile, soprattutto, a spese finanziate con entrate a specifica destinazione. Al netto della specifica destinazione le spese si riducono di 7,485 milioni.

Si evidenzia, al riguardo, la significativa riduzione delle spese per il turismo (meno 150.000), per effetto della cancellazione della maggior parte degli eventi programmati per l’anno in corso. 

 

Tenendo conto delle rettifiche, si ritiene preservato l’equilibrio di competenza di parte corrente a livello previsionale, grazie all’applicazione di avanzo disponibile per circa 10,636 milioni a parziale compensazione delle rettifiche straordinarie di entrate. Si evidenzia che con le rettifiche proposte si produrrà un miglioramento del saldo di parte corrente rispetto alle previsioni, sia per effetto dei cospicui accantonamenti al Fondo crediti di dubbia esigibilità, che delle economie di spesa che verosimilmente verranno conseguite. Tutto ciò con implicazioni positive sul risultato di amministrazione.

Riguardo alla parte investimenti, l’equilibrio è garantito. Si segnala la destinazione ad investimenti di risorse da avanzo di amministrazione per 16,055 milioni.

 

Si registra un saldo attivo di cassa di 54.695.423,47 milioni, indice di elevato grado di veridicità e di realizzabilità delle poste di entrata, sia della gestione di competenza che dei residui. Si ritiene che detto saldo possa consentire di affrontare agevolmente i pagamenti alle scadenze previste nell’esercizio, senza ricorso ad onerose anticipazioni di tesoreria.