Si è tenuta oggi l’Assemblea annuale di Confindustria Romagna con il titolo “Più forti delle avversità. Costruiamo il futuro della Romagna”. A 50 giorni dall’alluvione che ha colpito pesantemente il territorio romagnolo, un’occasione di dialogo a cui sono intervenuti Roberto Bozzi Presidente Confindustria Romagna, Stefano Bonaccini Presidente Regione Emilia-Romagna, Valentino Valentini Viceministro delle imprese e del Made in Italy e Carlo Bonomi Presidente di Confindustria intervistato dalla giornalista de Il Sole 24 Ore Ilaria Vesentini.
“La ripartenza delle imprese sinora è avvenuta perché noi imprenditori ci siamo rimboccati le maniche e, insieme ai nostri collaboratori, abbiamo messo le nostre aziende in condizione di tornare a produrre: pulire le aziende dal fango, asciugare i macchinari, riorganizzare la logistica in base alle necessità delle risorse umane, rimaste senza casa, senza auto. Ripartire lavorando 24 ore su 24 per non perdere clienti e mercati, che come tutti sappiamo, non aspettano… – ha detto Roberto Bozzi Presidente Confindustria Romagna – Ora, Lo Stato, deve battere un colpo. Ringraziamo il Governo per il DL Alluvioni, anche se presenta lacune importanti che speriamo di poter colmare in sede di conversione; grazie alla Presidente del Consiglio, ai Ministri, alla von der Leyen e tutti coloro che sono venuti a portarci la loro solidarietà. Ringraziamo gli Amministratori locali che hanno gestito l’emergenza in modo encomiabile.“
Poi Bozzi ha proseguito: “Risultano stanziati circa 2.5 miliardi in 3 anni. Una cifra oggettivamente lontana dalle prime stime effettuate per garantire tutti gli indennizzi e la ricostruzione.
In particolare, per il 2023 ci sarebbe poco meno di un miliardo, per il 2024 altri 750 milioni: cifre oggettivamente distanti anche solo dal miliardo e ottocento milioni stimati come necessario per far fronte agli interventi di somma urgenza, cui si sommano i 500 milioni necessari per i primi indennizzi alle imprese.
Malgrado ciò, riconosciamo al Governo che siamo di fronte a quelle decisioni concrete tante volte rivendicate in queste ultime settimane: perché era importante cominciare a stanziare le risorse necessarie ad affrontare gli investimenti.
L’importante era partire, siamo certi che dopo questo inizio arriverà tutto quanto sarà realmente indispensabile per ristorare cittadini ed imprese da un lato e dall’altro avviare gli investimenti, con l’obiettivo che i nuovi interventi siano in grado supportare eventi eccezionali, che così tanto eccezionali oramai non sono più.
Vogliamo credere alle Istituzioni, centrali e locali, nella comune convinzione che sia interesse di tutti che la Romagna torni prima possibile ad essere la Romagna mia, anzi la Romagna nostra, bella e vivibile, che tutti hanno nel loro immaginario.”
Ribadendo che: “Come imprenditori e imprenditrici per natura guardiamo avanti, e cerchiamo il risvolto positivo in ogni avversità: quello che è accaduto ha ricordato il grande cuore della Romagna, un’ondata di solidarietà ed energia che ha saldato la tempra e le radici identitarie di questa terra. La Romagna metropolitana, la Romagna geografica è sempre stata la nostra prospettiva logica e naturale: rivendico a Confindustria Romagna il merito di averlo cominciato a dire per prima molti anni fa, e oggi è l’occasione per ribadirlo. “