L’Inps dal 2023 erogherà automaticamente, senza quindi la presentazione della domanda ogni anno, l’assegno unico per i figli a tutte le persone di cui conosce la situazione e che non hanno segnalato variazioni.

Lo ha annunciato in un’intervista al Corriere, il direttore generale dell’Inps, Vincenzo Caridi, spiegando che “si tratta di un altro passo nell’implementazione dei servizi per i cittadini, che, con la pandemia, ha visto dilatarsi i compiti dell’istituto.

Saranno i cittadini a dover comunicare eventuali variazioni dei requisiti di accesso all’assegno e che possono riguardare la variazione del numero di figli, dai nuovi arrivi ai ragazzi che compiendo 22 anni escono dal raggio d’azione dell’assegno unico, o ancora una modifica dell’Isee e quindi una variazioni del reddito o del patrimonio del nucleo.

L’assegno unico ai figli dal prossimo 1° gennaio 2023 sarà poi indicizzato all’inflazione, come prevede la legge che lo ha introdotto. La rivalutazione, secondo l’indice attuale del caro vita, potrebbe ad esempio portare il valore dell’assegno mensile dagli attuali 175 euro a 190 euro nel caso di Isee fino a 15mila euro.