Arturo Cirillo sarà protagonista sul palcoscenico del Teatro Masini di Faenza, nella doppia veste di interprete e regista di “La scuola delle mogli”, commedia di Molière, qui tradotta da Cesare Garboli, in scena mercoledì 18 dicembre alle ore 21. Ad accompagnare Cirillo (nel ruolo di Arnolfo), sono Valentina Picello (già vincitrice del Premio Mariangela Melato come “migliore attrice emergente”), Rosario Giglio, Marta Pizzigallo e Giacomo Vigentini. Lo spettacolo, dopo la replica faentina, andrà in scena al Teatro Diego Fabbri di Forlì da giovedì 19 a domenica 22 dicembre.
La scuola delle mogli è una commedia sapiente e di sorprendente maturità: vi si respira un’amarezza e una modernità come solo negli ultimi testi Molière riuscirà a trovare. Vi è la gioia e il dolore della vita, il teatro comico e quello tragico, come in Shakespeare. Il tutto avviene in un piccolo mondo con pochi personaggi.
M’immagino una scena che è una piazza, come in una città ideale, con la sua prospettiva, la sua geometria, dove al centro vi è una casa girevole, al cui interno possiamo vedere una scala che porta a una camera che è anche una cella, una stanza delle torture. L’azione avviene nello spazio tra questa casa e un’altra, che non vediamo, appartenenti entrambe al protagonista, il quale si fregia di un doppio nome e di una doppia identità, come doppia è la sua natura. Egli è uno spietato cinico ma anche un innamorato ossessivo, un indefesso fustigatore delle debolezze altrui come anche una fragilissima vittima del proprio gioco. Al centro una giovane donna, cavia di un esperimento che solo una mente maschilista e misantropica poteva escogitare: è stata presa da bambina, orfana, e poi lasciata nell’ignoranza di tutto per poter essere la moglie ideale, vittima per non dire schiava, del futuro marito che la dominerà su tutti i piani, economici, culturali, psicologici. La natura, l’istinto, l’intelligenza del cuore renderanno però vano il piano penitenziale e aguzzino che si è tramato intorno a lei.
Una commedia alla Plauto che nasconde uno dei testi più moderni, contraddittori ed inquieti sul desiderio e sull’amore. Dove si dice che la natura dà maggiore felicità che non le regole sociali, che gli uomini si sono dati. Dove il cuore senza saperlo insegna molto di più di qualsiasi scuola. Dove Molière riesce a guardarsi senza pietismo, senza assolversi, ma anzi rappresentandosi come il più colpevole di tutti, il più spregevole (ma forse anche il più innamorato), riuscendo ancora una volta a farci ridere di noi stessi, delle nostre debolezze ed incompiutezze, della miseria di essere uomini. (Arturo Cirillo)
Biglietti: da 15 a 27 € + ddp.
Prevendite: mercoledì 18 dicembre dalle ore 10 alle ore 13 presso la Biglietteria del Teatro Masini.
La sera di spettacolo la Biglietteria aprirà alle ore 20.
Prenotazioni telefoniche (0546 21306): tutti i giorni feriali dalle ore 10 alle ore 13.
Prevendite online su vivaticket.it – Info: 0546/21306