“La forte presa di posizione del Sindaco di Ravenna Michele de Pascale sul Parco del Delta del Po e le conseguenti dimissioni dei consiglieri ravennati Mara Roncuzzi e Alessandro Barattoni sono pienamente motivate dall’arroganza dei rappresentanti delle istituzioni ferraresi che hanno deciso di forzare unilateralmente il percorso per l’ elezione del nuovo Presidente indicando di fatto Andrea Marchi ex Sindaco di Ostellato, senza aprire una discussione preliminare nemmeno sulle scelte ambientali fondamentali da assumere per la tutela e la valorizzazione di tutto il Parco e in particolare della parte ravennate” affermano in un comunicato congiunto Articolo Uno Ravenna e Sinistra per Ravenna.
“Noi di Articolo Uno Ravenna e di Sinistra per Ravenna condividiamo le decisioni assunte dal Sindaco e crediamo che al di là degli aspetti di metodo, dei profili personali in campo e di “governance” sia necessario porre al centro del dibattito con i ferraresi e con la comunità ravennate il tema delle concrete politiche e degli investimenti per la tutela del Parco e in particolare delle Pinete e delle zone umide Ravennati” continuano i due partiti.
“I cambiamenti climatici in atto, con il riscaldamento delle temperature, i lunghi periodi di siccità, l’ingressione marina, l’aumento del cuneo salino, la frequenza dei fenomeni estremi, la pressione dovuta allo sviluppo di specie alloctone e la drastica perdita di biodiversità che si sta verificando in tutto il mondo da un lato rendono sempre più importante il ruolo degli ambienti naturali ( boschi, dune e zone umide in primis ) ma dall’altro sempre più complesso mantenere gli equilibri necessari per la loro conservazione e valorizzazione. In questo contesto particolare il Parco del Delta, che governa zone di straordinario valore ma anche delicatissime, deve andare ben oltre le politiche di tutela giuridico-formale e di ordinaria amministrazione. Almeno questo avevamo sempre immaginato anche se al momento la frattura ci pare profonda” affermano Articolo Uno e Sinistra per Ravenna.
“Serve produrre politiche attive, parte fondamentale per un cambio di passo sugli interventi di resilienza e mitigazione necessari in tutti i nostri territori. Serve una visione strategica di insieme, che indirizzi sia le politiche di conservazione attiva, sia quelle di valorizzazione e promozione di questo patrimonio straordinario. In particolare, occorrono, almeno per la parte ravennate, investimenti corposi per assicurare e governare il regime delle acque per la buona conservazione di tutte le zone umide e per la vita delle specie animali e vegetali che in esse vivono, da Valle della Canna a Punte Alberete, alle Piallasse, all’ Ortazzo, Ortazzino fino alle saline di Cervia. Occorre quindi condividere la strategia per assicurare la manutenzione ordinaria e straordinaria delle preziose Pinete ravennati e cervesi, anche prevedendo nuovi interventi di riforestazione che favoriscano l’assorbimento della CO2 e la riduzione dell’inquinamento e favoriscano una maggiore unitarietà alle stazioni del Parco” continuano le forze politiche.
“Vanno discussi e predisposti urgentemente i progetti necessari per assicurare, al di là dei pur utili interventi di emergenza già realizzati o in corso di realizzazione, la soluzione strutturale ed efficace dei principali problemi di regimazione idraulica che abbiamo ben conosciuto in questi mesi. Questo anche per concorrere tempestivamente ai probabili finanziamenti nazionali ed europei previsti dal Recovery Fund e dalle politiche governative per la ripresa ambientalmente e socialmente sostenibile del Paese dopo l’emergenza Covid. Se sapremo porre al centro i temi di merito che interessano a tutti, saremo piu’ comprensibili e forti nel confronto con le istituzioni regionali e ferraresi per ottenere politiche urgenti ed efficaci per tutto il Parco al di là degli esiti sulle architetture istituzionali che si potranno raggiungere che, anche alla luce dei fatti di questi giorni, mostrano tutti i loro limiti” concludono Articolo Uno Ravenna e Sinistra per Ravenna.