«Il Covid -19 ha colpito i paesi dell’Europa e del Mondo causando la peggiore crisi sanitaria dalla Seconda guerra mondiale e l’Italia, che è stato il primo dei Paesi Occidentali ad essere investito dalla pandemia, ha pagato un prezzo altissimo in termini di numero di contagi che di vite perdute. Abbiamo dovuto affrontare una difficilissima situazione che ha messo sotto stress l’intero SSN» commentano Articolo Uno e Sinistra per Ravenna.
«Ad oggi possiamo affermare che sono state decisive le misure di contenimento del Covid-19, attuate dal Governo attraverso una drastica strategia di “lockdown”, strategia giudicata positivamente dall’OMS e esperienza utile agli altri paesi colpiti dalla pandemia successivamente all’Italia.
È doveroso essere vicini alle famiglie di coloro che non ci sono più e vogliamo ringraziare chi ha combattuto in prima persona il Covid-19 lavorando in condizioni straordinariamente difficili come il personale sanitario, chi con il proprio lavoro ha permesso che non ci fosse interruzione dei servizi primari e i tanti volontari che si sono messi in disponibilità per sostenere le tante persone che avevano bisogno».
Dopo gli sforzi di medici, infermieri e di tutto il personale sanitario, Articolo Uno e Sinistra per Ravenna chiedono quindi di tornare ad investire sulla sanità pubblica:
«Oggi dobbiamo essere responsabilmente consapevoli che il pericolo di contagio da Covid-19 sparirà solo con il vaccino e quindi il modo migliore per ringraziare tutti coloro che in questi mesi sono stati in prima linea a prendersi cura della nostra salute e della nostra vita è investire sulla sanità pubblica, continuare a mantenere corretti comportamenti come da indicazioni sanitarie.
“VA MEGLIO MA SERVE ANCORA TANTA CAUTELA”
L’epidemia da Coronavirus fa comprendere come il valore della salute della nostra collettività sia fondamentale e come sia indispensabile fare tesoro dell’esperienza che stiamo vivendo per ricostruire la sanità pubblica ora più che mai indispensabile in Italia con livelli di esclusione sociale e rischio di povertà superiori del 28% alla media europea.
In questi mesi abbiamo imparato che professionalità del personale e capacità di flessibilità organizzativa sono state entrambi grandi risorse nell’affrontare la pandemia ma, i pesanti tagli e i mancati investimenti alla sanità pubblica ne hanno indebolito e depotenziato la sua capacità di intervento, particolarmente nella rete dei servizi territoriali.
Per la prima volta, dopo anni, si ritorna a finanziare il SSN a partire dal “Decreto rilancio”, e come afferma il Ministro Speranza “sono risorse per rafforzare la rete territoriale, assunzione di personale, investire sui servizi domiciliari alle persone fragili, facendo passare l’Italia dal 4% della platea di assistiti al 6,7% in più della media Ocse” ma molto ancora c’è fa fare per ricostruire e riformare.
E’ venuto il tempo di chiudere definitivamente la stagione dei tagli, di investire sulla sanità pubblica affinché il diritto alla salute diventi nella vita di tutti i giorni per tutti nessuno escluso, un diritto esigibile.
L’intento del documento che Articolo Uno e Sinistra per Ravenna propongono è quello di aprire un dibattito fornendo un contributo di idee e di proposte su un tema fondamentale quale il sistema sanitario, la sua ricostruzione sia nazionale che nei territori.
Dobbiamo ricostruire il SSN partendo dai fondamentali:
- La sanità è e deve rimanere pubblica: l’epidemia ha evidenziato quanto sia fondamentale avere un sistema sanitario universalistico incentrato sul ruolo pubblico come unica vera garanzia per la tutela e la promozione della salute dei cittadini. Il sistema sanitario privato, accreditato se di qualità, deve essere integrativo e non sostitutivo e può svolgere un ruolo importante se agisce in integrazione e pienamente all’interno delle strategie pubbliche al fine di potenziarne l’azione.
Ritornare ad investire sulla sanità pubblica. Le nuove risorse previste da Governo devono servire: a) ad assumere personale sanitario , a stabilizzare il personale precario; b) investire sull’ammodernamento delle attrezzature e sulle nuove tecnologie; c) valorizzare le competenze professionali di tutto il personale adeguando gli stipendi alla media europea.
- Una sanità vicino al cittadino è una sanità più efficace: il ruolo della rete territoriale, dai presidi ospedalieri ai medici di medicina generale, è fondamentale per un’effettiva presa in carico delle persone ed è anche la chiave per affrontare l’epidemia. Affermare il ruolo delle cure primarie investendo sulla rete pubblica dei servizi territoriali è la strada per rispondere alla crescente complessità dei bisogni della popolazione, a partire da cronicità e multi-morbosità ed Investire fortemente sulla domiciliarità.
- Riorganizzazione delle strutture ospedaliere e dei servizi: a) riorganizzare la rete ospedaliera secondo il concetto di Intensità di Cura ciò permette alla struttura ospedaliera di essere pronta ad affrontare le emergenze sanitarie. Ne è l’esempio ciò che si è affrontato con le terapie intensive e semi-intensive in corso di Covid-19; b) capacità del SSN di avere piani nazionali e territoriali di emergenza capaci di mobilitare e impegnare in brevissimo tempo risorse umane materiali; c) riorganizzare il sistema di cure primarie investendo sull’integrazione tra ospedale, territorio e professionisti che operino secondo un principio di appropriatezza; d) Il Distretto socio-sanitario quale livello do governance per rilanciare la medicina di territorio»