Andrea Maestri, avvocato e noto politico ravennate, una lunga attività a fianco di richiedenti asilo e immigrati, ha commentato amaramente la notizia dell’arresto di 4 “caporali” che avevano organizzato un sistema schiavistico a danno di diversi richiedenti asilo, per lo più pachistani, con base operativa Bagnara di Romagna. Nel suo sfogo amaro, Maestri si è scagliato contro una parte di politica e contro tutti coloro contrari ai permessi di soggiorno ai richiedenti asilo:

“Ovviamente va espressa gratitudine alla Procura della Repubblica e alla Squadra Mobile di Forlì, perché se c’è un reato lurido e odioso che vede come vittime molti poveri lavoratori (non solo stranieri; ricordate la lavoratrice morta di fatica nel 2015 in un campo in Puglia, 12 ore al giorno di lavoro per 27 euro?) è proprio il caporalato.

Ma l’arresto di 4 caporali (stranieri, aguzzini dei loro stessi connazionali) sembra un risultato parziale: dove sono gli impuniti utilizzatori finali?

Dove sono i proprietari terrieri e gli agricoltori che sfruttano questi lavoratori fino alla loro riduzione in schiavitù (altra fattispecie di reato probabilmente contestabile)?

Dove sono le grandi catene commerciali che alimentano questa economia malata, in cui la dignità del lavoro è schiacciata dall’idolatria del profitto?

È un intero modello economico a dover essere messo in discussione da quel reato-spia che è il caporalato: spia di un’economia malata, diseguale, feroce.

Ma ciò che mi fa maggiormente incazzare è la schiera dei politici dall’applauso facile e ipocrita, che oggi sono in prima fila a omaggiare – giustamente – il lavoro prezioso di magistratura e forze dell’ordine ma fino a ieri hanno tagliato tutti i nastri possibili della grande, vorace distribuzione o non hanno mosso un dito per esigere dai governi (di tutti i colori) l’aumento degli ispettori del lavoro.

Lo sapete che gli ispettori del lavoro su base provinciale si possono contare sulle dita di una mano, massimo due e che sono privi di mezzi per operare controlli capillari ed efficaci?

Cui prodest?

Ciò che riescono a fare, così in pochi e con così pochi mezzi, è eroico ma certi politici tacciano!

E invece grazie a chi (sindacati, movimenti, associazioni, come i sindacati di base, la Cgil, Libera ecc.) ogni giorno vede e denuncia, aiutando le vittime di questa economia marcia, criminale, massacratrice di diritti fondamentali.

Tacciano quei politici che ancora oggi si oppongono ad una riforma organica del Testo Unico sull’Immigrazione (che abolisca le cause della “clandestinità”) e ad una regolarizzazione degli oltre 600.000 migranti irregolari che sono carne da macello per i caporali, linfa per le mafie, carburante loro malgrado dell’illegalità economica.

Date loro sti benedetti permessi di soggiorno e non saranno più ricattabili e finalmente toglieremo il terreno da sotto i piedi a mafie, criminalità e imprenditori senza scrupoli.

E noi cittadini comuni, non spegniamo il cervello, cazzo! Se accettiamo che l’ultimo anello della catena (il lavoratore precario e sfruttato a nero, italiano o straniero) si infetti, l’infezione toccherà piano piano tutti gli altri anelli.

L’infezione dei diritti umani fondamentali e della dignità di ogni lavoratrice e di ogni lavoratore toccherà anche noi, lontani, apatici e indifferenti alla sorte di questi poveri cristi a 3 euro all’ora.

Ecco, adesso il quadro mi sembra un po’ più completo”.