Una banda di spacciatori che aveva la base nella ‘bassa’ fra il Bolognese e il Ferrarese è stata smantellata dai carabinieri della compagnia di San Giovanni in Persiceto (Bologna), al termine di un’indagine coordinata dal Procuratore di Bologna Giuseppe Amato e dai sostituti Roberto Ceroni e Michele Martorelli. Dieci le persone finite in carcere, fra misure cautelari e arresti in flagranza eseguiti oggi, insieme a una ventina di perquisizioni, fra le province di Bologna, Modena, Ferrara, Ravenna, Milano, Pisa e Como.

Complessivamente sono stati sequestrati circa 28 kg fra hashish, marijuana e cocaina. Gli indagati rispondono di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti e estorsione, per i metodi con i quali veniva chiesto a clienti o creditori il pagamento delle dosi. Le misure cautelari sono nove, di cui otto eseguite a carico di sette italiani e un albanese fra i 20 e i 30 anni. Ancora ricercato un cittadino equadoregno. Altre due persone sono state arrestate in flagranza nelle perquisizioni, che hanno anche portato al sequestro di 264mila euro.
Di questi, 30mila erano nascosti nella culla di un neonato, figlio di uno dei componenti della banda. Il denaro è stato trovato a Lugo, nel ravennate, a casa di uno dei ‘tesorieri’ della gang che, secondo gli investigatori, era strutturata con una rigida suddivisione di ruoli: un capo, un paio di contabili, un custode della droga e alcuni corrieri. C’era anche un ‘picchiatore’, incaricato del recupero crediti verso chi non pagava. L’indagine è partita a marzo 2020 dalle segnalazioni delle famiglie di giovani clienti, alcuni dei quali minorenni, che si erano accorte che i figli sperperavano molti soldi in ‘giri’ sospetti.

(ANSA)