Due mostre per conoscere le opere e il percorso artistico svolto dal ceramista Evandro Gabrieli e dallo scultore Matto Naggi in residenza d’artista – per tutto il mese di agosto – presso il Faenza Art Ceramic Center (FACC). Saranno infatti inaugurate durante Argillà Italia le esposizioni dei due artisti selezionati e ospitati presso la struttura del FACC (via Pana 34/1) dove hanno potuto confrontarsi con la tradizione ceramica faentina e usufruire degli spazi e delle strumentazioni dell’associazione per dare vita a nuovi progetti artistici legati alla sperimentazione ceramica.
Il risultato della loro esperienza sarà presentato alla cittadinanza nel corso di Argillà. La mostra di Evandro Gabrieli “Lost Highway” sarà inaugurata sabato 1° settembre alle 15.30 al Quazar Coworking (via G.M. Emiliani, 2). Nella stessa giornata, alle 16.30, negli spazi del Cefal (via Severoli, 12) si inaugurerà l’esposizione “Devotion Buildings” di Matteo Naggi.
In attesa che si dia il via alla mostra mercato internazionale della ceramica, mercoledì 22 agosto i due artisti, all’opera per terminare i propri lavori, hanno ricevuto la visita di Claudia Casali, direttrice del MIC, e di Massimo Isola, assessore alla Cultura del Comune di Faenza e presidente AICC – Associazione Italiana Città della Ceramica. Un’occasione per conoscere direttamente i due artisti e per ‘toccare con mano’ l’importanza che sempre più stanno avendo le residenze d’artista nella crescita artistica del territorio.
“Le residenze d’artista sono progetti importantissimi per la città e da diversi anni vengono portate avanti da realtà istituzionali e private – afferma la direttrice del MIC Claudia Casali – Rappresentano lo strumento giusto per valorizzare la nostra città e lo testimoniano le molte richieste da parte di artisti esterni che vogliono essere coinvolti in queste iniziative”.
“Le residenze d’artista sul territorio stanno diventando strategiche per il sistema faentino, e per questo ringrazio il lavoro dell’associazione FACC per fornire il suo contributo – ha dichiarato Massimo Isola – In questo mese Faenza è abitata da tantissimi artisti in residenza che portano punti di vista diversi che arricchiscono il territorio. Queste esperienze hanno inoltre forti ricadute anche all’esterno per l’immagine che diamo della città”.
Evandro Gabrieli presenta “Lost Highway” al Quazàr Coworking
Evandro Gabrieli vive e lavora a Roma. Si forma presso la scuola di Arti Ornamentali di Roma con specializzazione in “scultura ceramica”. Il progetto per la residenza artistica 2018 intitolato “Lost highway” nasce del desiderio di confrontarsi ed esplorare alcune tematiche come resilienza e conflitto, adattamento ed evoluzione.
“Qui ho potuto sviluppare un progetto nuovo, legato anche alla ricerca fotografica – spiega Gabrieli – Il progetto riguarda il tema della strada, intesa come percorso che ti porta a scegliere una determinata forma artistica, ma al tempo stesso che ti porta a rinunciare a tutte le altre”. L’esperienza al FACC ha consentito al ceramista di sviluppare un nuovo progetto originale “La residenza d’artista – prosegue Gabrieli – mi ha imposto il confronto con l’altro artista e con la città stessa: secondo me per un ceramista oggi è fondamentale uscire dalla propria individualità e guardare oltre dialogando con gli altri tipi di arte”.
Matteo Naggi e “Devolution Buildings” al Cefal
Matteo Naggi si è diplomato in scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera e specializzato nella ceramica all’Istituto Cova di Milano, all’Istituto G. Ballardini di Faenza e a Sargadelos in Spagna. Come scultore ha avuto esperienze in fonderia alla Sancisi di Faenza, ha collaborato con gli scultori Sandro Lorenzini di Savona, Giovanni Ruggiero di Faenza e Alberto De Braud a Milano.
Il suo progetto di residenza, dal titolo “Devotion Buildings”, è ispirato all’architettura asiatica moderna e alla personale riflessione sul fare scultura nel contemporaneo. “Per diversi motivi sono legato a Faenza – afferma Matteo Naggi – e in questa mostra presenterò lavori in argilla, materiale che solitamente non utilizzo”. Opere imponenti quelli di Matteo Naggi, costruite con una profonda ‘devozione’, come suggerisce il titolo della mostra. “L’idea di costruzione guida la creazione delle mie opere: la mia ricerca è tutta impostata sull’incontro tra scultura e architettura attraverso moduli ripetuti che favoriscano un processo creativo che definisco meditativo e rituale”.