In occasione di Argillà Italia, l’ITS Tonito Emiliani – Istituto Tecnico Superiore per sviluppo, sostenibilità, design del prodotto ceramico – organizza tre straordinari appuntamenti.
Negli orari di Argillà Italia (31 agosto 16/22; 1 settembre 10/22, 2 settembre 10/20) è possibile visitare l’Istituto con gli Open Days, occasione unica per conoscere il piano degli studi e i professori. Si ricorda fra l’altro che il 16 ottobre chiudono le iscrizioni.
Due, inoltre, le mostre presenti nello splendido palazzo settecentesco dell’ITS.
Project Works è una esposizione dedicata ai progetti e prototipi realizzati dagli studenti nell’ambito del Corso. Il project work (etimologicamente “lavoro di progetto”) rappresenta un efficace strumento formativo che richiede ai singoli studenti di realizzare un progetto concreto; una sperimentazione attiva dei contenuti appresi durante il percorso didattico: conoscenze tecnologiche e storico-culturali, tecniche, manuali e informatiche.
Le tecniche e le tecnologie impiegate riflettono il livello di innovazione dell’industria e del design ceramico contemporaneo che prevedono anche l’impiego di processi produttivi Adigitali di stampa e della prototipazione 3D. La creazione dei prototipi è avvenuta in sede di laboratorio ITS e presso le aziende partner del corso (soci fondatori) e quelle che hanno accolto i ragazzi in stage.
La mostra racconta quindi il processo che va dalla progettazione alla produzione di design ceramico di tipo industriale e artigianale, passando dalle tavole grafiche a quelle 3D, dalle formulazioni alle prove smalti e impasti, dai manufatti artigianali ai moduli industriali fino al packaging.
Organizzazione di Viola Emaldi, Massimo Piani, Marco Tadolini, Rita Trerè, allestimenti di Andrea Montesi, grafica di Rosanna Maria Nicastro.
In contemporanea è presente anche la mostra Solo Show di Andrea Salvatori a cura di Viola Emaldi.
Andrea Salvatori impara l’arte ceramica all’Istituto G. Ballardini di Faenza, oggi Liceo Artistico indirizzo Design ceramico, prima di diplomarsi in Scultura all’Accademia di Belle Arti di Bologna nel 1999 con una tesi sul kitsch. La passione per il caldo materiale continua in quegli anni, grazie al rapporto di collaborazione instaurato con Bertozzi&Casoni: «Credo sia emersa allora la mia personale attitudine alla plastica scultorea in ceramica. Ero interessato a tutte le forme dell’immaginario popolare, anche triviali e banali, a come potessero essere utilizzate come termini di un altro discorso. Volevo dimostrare come anche gli oggetti più scontati potessero dire ancora qualcosa. Alla base della mia poetica ci sono lo spiazzamento surrealista e la manipolazione postmoderna. Amo i readymade». Dalla fine degli anni ‘90 ricerca objet trouvé di mercatini e antiquari che trasforma con ironia assemblandoli ad elementi realizzati ex novo. Premio Faenza 2009, Salvatori è un artista affermato nel panorama dell’arte e della ceramica contemporanea.