È di questi giorni, la comunicazione da parte dell’Unione della Romagna Faentina, che ai fini del calcolo della Tari (Tassa sui Rifiuti), le aree di transito interne dei muletti o di altri mezzi e di persone sono escluse.
Con il passaggio da tariffa a tassa, avvenuto nel 2014, l’URF aveva maturato, internamente, una valutazione differente rispetto al passato, che portava ad includere queste aree all’interno del tributo, posizione emersa in seguito agli accertamenti emessi nel corso del 2018. Una applicazione della norma diversa da quella di altri Comuni della provincia che fin da subito hanno mantenuto l’esenzione dalla TARI delle aree interne di transito
“Confartigianato ha da subito contestato questa posizione e si è aperto un confronto sia a livello locale che provinciale, dovuto alla difficoltà degli uffici a riconsiderare il nuovo orientamento, nonostante nell’ambito provinciale l’interpretazione fosse tutt’altro che unanime” dichiara Alberto Mazzoni, dirigente faentino dell’associazione di categoria.
“Alla fine, però, l’Amministrazione ha riconosciuto la correttezza di quanto sostenuto da Confartigianato e questa rappresenta una vittoria per tutte le imprese, che eviteranno quello che sarebbe stato un vero e proprio salasso.
In un momento in cui i corpi intermedi sono messi fortemente in discussione, senza alcuna memoria di quanto questi abbiamo fatto e stiano facendo in ambito economico e sociale, risulta invece ancora più importante ribadire il ruolo di tutela delle imprese da parte di chi, come Confartigianato, da più di sessant’anni ha come unico obiettivo quello di tutelare la libera impresa in tutte le sue forme e dimensioni, al fine di contribuire al benessere di tutti coloro che vivono e lavorano nel nostro territorio.
L’auspicio è che unitamente alla ormai prossima entrata in vigore della tariffa puntuale, gli Amministratori locali sappiano cogliere l’opportunità di un riequilibrio tra utenze domestiche e non domestiche, che tenga conto di quanto moltissime imprese già pagano, in aggiunta alla Tari, per smaltire quei rifiuti speciali che rappresentano quasi il 100% di quelli prodotti al loro interno.
Fare l’Amministratore pubblico oggi è un compito non certo facile, ma occorre coraggio, condivisione ed il rispetto dei ruoli, che non può prescindere da un confronto costante con quei soggetti che, conoscendo direttamente i vari ambiti dell’economia delle nostre zone, possono dare validi suggerimenti che portino all’emanazione di provvedimenti che davvero consentano alle nostre imprese ed a coloro che ci lavorano di vivere e prosperare”.